Cronaca

Nonsoloverdi
si interroga: “Dove
è finita Viadana?”

Nella foto, il municipio di Viadana

“Qualche giorno fa avevamo auspicato che la “mozione di sfiducia” al sindaco Penazzi fosse firmata da tutti i consiglieri di minoranza, ora dovrebbe essere firmata da tutti i consiglieri anche di maggioranza e richiesta a gran voce dai cittadini di Viadana”. Con queste parole Luigi Gardini di Nonsoloverdi interviene in merito alle ultime notizie sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Viadana emerse da intercettazioni a disposizione della Dda.

“Molti viadanesi saranno stati scioccati dal leggere la frase ‘La ‘ndrangheta: Viadana è nostra’ pubblicata dalla stampa. Non vogliamo giudicare prima della magistratura ma un’accusa, anche se non provata, un’intercettazione che nomina esplicitamente Viadana come ‘nostra’ dovrebbe, in un paese normale, sollevare una reazione di cittadini, di forze politiche, di imprenditori, del mondo della cultura, della chiesa locale e certamente di chi, in quanto eletto o nominato ha un ruolo nell’amministrazione locale”.

Gardini poi non nasconde lo stupore per la vicenda legata allo spostamento del sit in di manifestanti a Viadana: “I pochi partecipanti sono stati riconosciuti dalle forze dell’ordine e poi obbligati a spostarsi al bar, quasi che questo fosse un incontro di quattro amici al bar, mentre eletti e iscritti ai partiti osservavano a debita distanza dai portici di fronte. Se non c’è più il coraggio di manifestare, di farsi avanti, di chiedere spiegazioni, cosa siete stati eletti a fare Dove è finita Viadana? Dove sono i cittadini? Dove sono le istituzioni? Esiste ancora Viadana?

La chiosa di Nonsoloverdi torna sul consiglio comunale del 7 febbraio prossimo: “Ora la mozione di sfiducia prende una direzione ancor più diretta se il sindaco non sa, non vuole o non può reagire a una situazione divenuta insostenibile non solo per la Giunta ma per tutto il Consiglio Comunale e soprattutto per i cittadini di Viadana. Qui non si parla più di “bene dei cittadini”, di “senso civico” qui si parla di n’drangheta e con le associazioni mafiose non si scherza. Ma non si scherza neppure con i cittadini”.

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