Politica

(Nuovo) Centro Destra
più unito alle elezioni
E Salini attacca Silla…

Nella foto Leoni, Malvezzi e Salini durante la conferenza e il pubblico in Santa Chiara

CASALMAGGIORE – Paletti chiari, considerati come Colonne d’Ercole o, se preferite, come valori non negoziabili, ma anche apertura al dialogo. Un paio di frecciate pesanti al sindaco Claudio Silla. Soprattutto l’intenzione, almeno a priori, di unire l’intero popolo di centro-destra per provare a strappare il comune di Casalmaggiore al centro-sinistra. “Un territorio che politicamente vota liberale, a livello amministrativo sceglie il Partito Democratico” è stato questo il punto di riflessione “dunque siamo noi di centro-destra a doverci interrogare”. Al termine è arrivata, ve lo anticipiamo subito, anche l’apertura di Orlando Ferroni, da anni considerato una mina vagante con il suo movimento “Casalmaggiore per la Libertà”. Con questo sì la strada verso l’unità d’intenti appare quantomeno un po’ più in discesa.

Ma andiamo con ordine: è stata una riunione con molta carne al fuoco quella che è servita a presentare il Nuovo Centro Destra a Casalmaggiore (ma sarebbe meglio dire al Casalasco intero) giovedì sera alle 18.30 presso l’Istituto Santa Chiara di via Formis. Davanti a 60-70 persone, Carlo Malvezzi, consigliere regionale, ha preso la parola per primo. “Fondare un nuovo partito adesso, in una fase di anti-politica, significa fare una scelta impopolare, difficile ma giusta e responsabile. Le nostre radici sono quelle del grande Partito Popolare Europeo e abbiamo due cardini dai quali non potrà prescindere chiunque voglia dialogare con noi: la famiglia, intesa nella maniera tradizionale e cattolica, sulla quale anche Renzi mostra troppe titubanze, e il lavoro, tanto è vero che a Roma il Nuovo Centro Destra ha già presentato una proposta sull’alleggerimento fiscale”.

Dal generale al particolare. O, per dirla con Malvezzi e col presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini, secondo relatore della conferenza, dai valori non negoziabili alla concretezza della proposta. “Casalmaggiore è terra di industria e agroalimentare” ha evidenziato Malvezzi, volgendo lo sguardo sul locale “e dobbiamo domandarci perché un territorio che politicamente vota a destra, a livello comunale cambia idea. Non siamo qui per fare processi, ma per suggerire soluzioni. Non abbiamo la ricetta pronta né imponiamo nomi o liste chiuse: vogliamo proporre ma all’interno del recinto della nostra sensibilità culturale e delle nostre radici di pensiero. Soprattutto vogliamo che sia chiaro, perché questo è determinante, il rapporto tra elettore ed eletto. Ci dichiariamo lontani da Renzi, che in realtà sta rottamando la democrazia, e comunque diversi dai nostri cugini di Forza Italia, che ha perso di vista il legame tra chi elegge e chi viene eletto. Fondamentale è rilanciare l’interesse per la politica nel cittadino”.

Salini ha voluto evidenziare come il Casalasco non abbia mai ricevuto, per anni, quanto promesso. “E questo a prescindere da amministrazioni di centro-destra o di centro-sinistra. A fronte di tanti buoni propositi non è mai accaduto l’essenziale. La risposta dunque è cambiare metodo, senza cadere nel giochino politico dell’autogiustificazione. Abbiamo radici antiche ma siamo un partito nuovo: per cominciare non prendiamo un euro di soldi pubblici e siamo gli unici, assieme ai 5 Stelle, a poterlo rimarcare. Dunque non abbiamo protezione economica nell’ambito di una proposta culturale, quella del centro-destra, che negli ultimi venti anni si era basata invece proprio su questo tipo di sicurezza”.

Salini, e con lui Giovanni Leoni, referente di Ncd per il Casalasco, hanno poi puntato molto sulla parola “entusiasmo”. “E’ lo stesso di quando abbiamo iniziato a fare politica e il fatto che crediamo al Casalasco è dimostrato dallo stanziamento a livello di Provincia di un milione di euro per la Gronda Nord, messo da parte se mai l’opera dovesse sbloccarsi. Penso anche a San Daniele Po, vicino al Casalasco, con un ponte per il quale abbiamo stanziato 1 milione a fronte dei 300mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Parma, che pure doveva farsi carico della spesa principale stando ad un accordo tra le due amministrazioni. Vogliamo introdurre una novità di testa: perché mentre tutti tirano la cinghia, non deve farlo anche un’amministrazione? Perché non dobbiamo cambiare noi stessi per primi? Dove sta scritto?”.

Altro concetto cardine il legame da spezzare tra Stato e imprese. Durissimo l’attacco di Salini: “La corruzione si annida laddove l’economia è gestita dalla politica, nel tripudio di incompetenza causato dalla presenza di cariche politiche all’interno di società che andrebbero gestite diversamente. Avvicinare la gente alla politica significa casomai fare indietreggiare lo Stato”. Salini ha poi riportato l’esempio della Provincia di Cremona, “che ha messo tutto il proprio patrimonio su un fondo immobiliare: in questo modo aggiriamo il capestro del Patto di Stabilità, ma ci vuole coraggio e previdenza, abbandonando l’idea che il potere debba semplicemente auto-conservarsi. Per questo non accettiamo nomi imposti dall’alto: non è accettabile che il capolista su Cremona sia la Santanché che non conosce nemmeno la nostra provincia e forse non c’è mai stata”.

Giovanni Leoni ha esordito con toni d’amarcord. “Ricordo quando tutto è iniziato, nel 1999: assieme al sottoscritto, Gianni Rossoni, Marino Chiesa, Carlo Malvezzi, poi per strada abbiamo incontrato anche Massimiliano Salini. Chiediamo alla politica un passo indietro per snellire il sistema economico anche locale, ma in primis lavoriamo per raccontare ai veri politici i bisogni di un territorio. Perché io non sono un politico vero, ma un geometra. In questo senso in Salini ho sempre colto grande capacità di ascoltare. Partiamo da qui: dal Casalasco, non solo da Casalmaggiore, perché tutti sentano l’appartenenza non solo a un comune ma ad un territorio. E i sindaci sono i primi soldati del territorio”.

Malvezzi e Salini hanno lodato l’uscita di Leoni, specificando che il fatto che l’attuale assessore provinciale sia “solo” un geometra dimostra che la sua politica parte dalla vita reale e non ha bisogno di voli pindarici. Da qui il pesante attacco all’attuale sindaco di Casalmaggiore. “Non ho mai concepito” ha tuonato Salini contro Silla “i funzionari di partito come figure. E non capisco come un funzionario di partito possa candidarsi a sindaco… Noi lavoriamo esclusivamente con volontari della politica”.

Momento clou è stato il lancio di una proposta che scuoterà il mondo politico casalese in vista delle amministrative 2014: dal gruppo di Ferroni è partito l’invito ad unire le forze per assaltare il “castello comunale”. Sia Malvezzi, sia Salini, sia Leoni si sono detti d’accordo, memori anche dell’ottima esperienza in Provincia con la Lega Nord, ad esempio. L’idea delle primarie che il Nuovo Centro Destra avrebbe proposto a Cremona potrebbe dunque essere esportata anche a Casalmaggiore? Per ora è fantasia, ma chissà… “Siamo aperti a parlare con chiunque” ha chiosato Salini “ma partiamo dai nostri paletti, che non sono negoziabili e che ripetiamo: famiglia, cultura d’impresa, prevalenza della Società sullo Stato. Soprattutto vogliamo una vivacità diversa rispetto a quella che si respira oggi a Casalmaggiore. L’amministrazione attuale mi risulta non abbia convinto nemmeno molti degli stessi elettori di centro-sinistra”.

Marino Chiesa, sindaco di Gussola, presente assieme, tra gli altri, a Marco Micolo, Michele Bergamaschi e Giancarlo Belluzzi, uomini riconducibili al centro-destra che però non si sono ancora sbilanciati, si è spinto oltre, lanciando l’idea di una convergenza di intenti anche col centro-sinistra, almeno a livello amministrativo. “Quanto abbiamo fatto a Gussola non era targato politicamente, ma solo legato al buon senso. A mio avviso, può esservi concordanza di idee anche con le altri parti politiche”. Dopo che Ferroni ha elogiato Salini (“ho risentito nelle tue parole le mie, usate in piccolo nel 2009 per Casalmaggiore”), Malvezzi ha ribadito i valori culturali del centro-destra, sottolineando altresì la parola “Insieme”. Un messaggio e un invito a unire le forze per prendersi il comune: il centro-destra, se non altro, appare più agguerrito, sulla carta, di cinque anni fa. E, tanto per cominciare, ha presentato anche la referente su Casalmaggiore: si tratta di Sara Valentini. Al progetto hanno però collaborato anche Stefano Busi Giovanna Gardinazzi, pubblicamente ringraziati. Entrambi erano in forza al Listone nel 2009: solo coincidenza oppure è stata tracciata la rotta per una nuova santa alleanza?

Giovanni Gardani

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