Cronaca

Scandolara Ravara,
si apre una pista
sarda per la Bini

Nella foto, lo stabilimento di Scandolara Ravara

SCANDOLARA RAVARA – Una nuova speranza per la Bini Fernando Spa? Difficile sbilanciarsi così su due piedi, specie dopo i tanti, troppi tentativi andati a vuoto di salvare un’azienda che dava lavoro a quasi 150 dipendenti e che con la crisi ha lasciato sul lastrico lavoratori di tre paesi in particolare (Scandolara Ravara, Motta Baluffi e Torricella del Pizzo), rendendo quella ditta, suo malgrado, emblema della contingenza economica sfavorevole, soprattutto nel settore della lavorazione del legno. Detto che l’ultima richiesta di sospensione di cassa integrazione è datata 7 settembre 2011 (14 impiegati e 114 operai) e ricordato che MacroLegno aveva fatto un estremo tentativo, tramite la formula dell’affitto di ramo d’azienda, dando lavoro a 35 persone, salvo poi rivedere i piani e abbandonare il progetto nel maggio 2012 a causa di macchinari che necessitavano di troppa manutenzione (questa la motivazione ufficiale), ecco le ultime novità trapelate dal paese.

Si parla di un imprenditore di origine sarda, che sin qui ha sempre operato nel ramo degli alimentari: con il legno, insomma, non avrebbe nulla a che fare ma si sarebbe fatto avanti con gli eredi di Giuseppe Bini, titolare dell’azienda fino al decesso avvenuto nel luglio 2011, proprio negli ultimi giorni della crisi. Di questo imprenditore non si conosce il nome (o meglio, non è ancora trapelato) ma pare abbia fatto investimenti anche a Dubai. Non solo: è emersa anche l’indiscrezione secondo la quale lo stesso imprenditore avrebbe organizzato, dopo diversi incontri, un pranzo con gli stessi eredi della famiglia Bini, coi quali ovviamente occorre rapportarsi nonostante la procedura fallimentare sia già stata avviata. Un pranzo, per inciso, a base di pane carasau e salame: come a dire, specialità sarde e casalasche insieme.

Sin qui potrebbe sembrare una fantasiosa chiacchiera da bar, ma da Gianmario Magni, sindaco di Scandolara Ravara che sempre si è speso per salvare il salvabile di quest’azienda nei momenti più drammatici, quando la cassa integrazione stava ormai finendo per i quasi 150 lavoratori, arriva una mezza conferma. Scettica forse, ma pur sempre una conferma. “E’ vero, ci sono stati abboccamenti” spiega il primo cittadino “ma è anche vero che da un mese, ossia da prima di Natale, non abbiamo più avuto grosse novità”. Colpa delle festività? Oppure la pista sarda è ormai scemata? La speranza, ovviamente, è che la trattativa possa proseguire e andare a buon fine: altrimenti per la Bini Fernando Spa sarà soltanto l’ennesima illusione di una trafila troppo lunga di miraggi.

Giovanni Gardani

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