Cronaca

20 gennaio 2014:
la festa degli Amici
di Emmaus per i 20 anni

Nella foto uno scorcio del mercatino di Canove dè Biazzi

CANOVE DE’ BIAZZI (TORRE DE’ PICENARDI) – 20 gennaio 1994-20 gennaio 2014: il venti come numero cardine, nel ventennale, appunto, dell’associazione Amici di Emmaus. Sono passati due decenni, nel corso dei quali, tra Piadena e Canove dè Biazzi, frazione di Torre dè Picenardi, sono cresciuti due mercatini e una comunità, sempre più radicate all’interno della società casalasca e non solo.

Emmaus festeggia il proprio ventennale ospitando, ad oggi, 14 persone in difficoltà nella propria comunità di Canove dè Biazzi: un “tutto esaurito” (14 sono anche i posti a disposizione) che rende bene l’idea della crisi economica di questo periodo storico e dell’importanza di un’organizzazione di solidarietà su scala internazionale quale è appunto Emmaus. Tiziana Sozzi, oggi presidente dell’Associazione Amici di Emmaus, è anche la memoria storica, dato che faceva parte, quel 20 gennaio di venti anni fa, dei 16 soci fondatori.

“Tutto partì nel 1993, a dire il vero” racconta Sozzi “. Era agosto e per tre settimane ci impegnammo in un campo di lavoro a Piadena, grazie all’attenzione dell’assessore ai Servizi Sociali di allora, Antonella Ferro, oggi socia di Emmaus, e ad un’amica che non c’è più, Mercedes Veneroni, la quale conosceva il presidente di Emmaus Italia. Quando partì il campo di lavoro ancora non sapevamo dove ci avrebbe portato. Ma la risposta della gente fu ottima, oltre le aspettative, venne raccolto parecchio materiale e alla fine allestimmo un mercatino nel chiostro comunale”.

Una bella iniziativa che non poteva durare lo spazio di sole tre settimane. “Sempre grazie a Mercedes Veneroni vennero presi contatti con Emmaus Italia ed Emmaus International: il 20 gennaio 1994 l’avventura partì ufficialmente con la fondazione dell’Associazione Amici di Emmaus. In quel momento lavoravamo prevalentemente a Piadena, dove tuttora si trova del resto la nostra sede”.

Tre le tappe fondamentali dell’avventura di Emmaus. “Nel 1995 aprimmo il primo mercatino stabile a Piadena, nel 1997 sempre a Piadena arrivò in visita l’Abbè Pierre (all’anagrafe Henri Antoine Grouès, ossia il presbitero cattolico francese che fondò l’organizzazione “Compagnons d’Emmaus e poi contribuì alla sua espansione nel mondo, ndr), che si trovava in Italia per un breve periodo di ferie, ma non mancò di farci visita. Nel 2001, invece, l’apertura della comunità a Canove dè Biazzi: da allora ci siamo sdoppiati e il lavoro ci ha assorbito completamente, anche perché siamo in contatto con altre associazioni del territorio e facciamo rete a 360°”.

Oggi Emmaus ha un mercato prevalentemente di abbigliamento a Piadena e un altro, principale, di mobili e oggetti di vario genere e taglia a Canove, fianco a fianco con la comunità. Materiale donato dalle famiglie che non sanno che farsene, che così acquista nuova vita e basso costo. Senza dimenticare, ovviamente, i 14 ospiti presenti a Canove. Sozzi rivela poi una novità che sicuramente farà piacere ai vari sostenitori di Emmaus. “Il 1° maggio, come ogni anno, prepareremo un bilancio sociale. Quest’anno, considerata la ricorrenza, presenteremo una piccola pubblicazione nella quale ripercorreremo le tappe dei nostri 20 anni, assieme al bilancio sociale”.

Un compleanno per ora festeggiato dall’associazione nella giornata di domenica 19, con un ritrovo intimo per i soci. Ma l’occasione è stata propizia anche per ricordare l’Abbè Pierre a sette anni dalla morte (che precisamente ricorre il 22 gennaio). All’associazione di Emmaus sono andati anche gli auguri di Mario Bazzani, sindaco di Torre dè Picenardi, nonché vicepresidente di Emmaus, che così scrive sul suo profilo Facebook. “Il 2014 rappresenta un traguardo importante per la nostra Associazione. Sono infatti trascorsi 20 anni dalla sua costituzione, avvenuta il 20 gennaio del 1994. In questo lungo periodo Emmaus si è affermata sempre più nel nostro territorio come una presenza viva e come punto di riferimento per molte iniziative in favore delle persone emarginate e di un mondo più giusto. Vent’anni di intenso lavoro, che hanno visto coinvolte molte decine di volontari, di persone accolte nella nostra Comunità, di amici che hanno dato il loro contributo, anche solo per un breve tratto di strada, anche solo in una particolare circostanza”.

Giovanni Gardani

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