Cronaca

Quindici cani
e una cascina: l’appello
di un’animalista casalasca

Nella foto, Claudia Monti e alcuni dei suoi amorevoli amici a quattro zampe

SOLAROLO RAINERIO – Una storia che arriva dal Natale appena passato, anche per i buoni sentimenti (o, per lo meno, i buoni propositi) che trasmette, ma che ad oggi, dopo che anche l’Epifania si è portata via tutte le feste come da tradizione, non ha trovato il suo lieto fine.

E’ la storia di una donna, volontaria animalista, e dei suoi quindici cani. Tanti, sicuramente, per qualcuno troppi. Di sicuro però, al di là di un conteggio numerico che, in casi come questi, sarebbe solo un freddo calcolo, a prevalere è il grande amore della signora per i suoi amici animali. Claudia Monti, questo il nome della donna, fa appello ai giornali e chiede aiuto. Lo fa perché a Motta Baluffi, dove ha vissuto fino a pochi giorni fa, è stata messa, parole sue, in condizioni di lasciare la casa al più presto. “Purtroppo devo andarmene” precisa “e non è facile trovare un luogo che possa ospitare me e tutti i miei quindici cani”. “Ci sono di mezzo problemi burocratici poco chiari” si spinge oltre la donna “ma non voglio rivangare sul passato, preferisco guardare al futuro”.

Il futuro per Claudia potrebbe essere scritto in termini per lei deprimenti: abbandonare i cani, o portarne qualcuno al canile, e vivere con pochi animali in un’abitazione “normale”. “Ma come posso scegliere, dopo avere vissuto tutti questi anni con loro?” si chiede retoricamente la donna…

“Non voglio il male di nessuno: cerco solo un posto modesto dove poter andare a vivere, continuando ad aiutare gli animali come ho sempre fatto. Sono di Rivarolo Mantovano, ma lavoro a Solarolo Rainerio, dunque mi muovo sul comprensorio Oglio Po”. L’appello di Claudia è tutto qui. E una soluzione ci sarebbe: un capannone a Casteldidone, molto ben fatto, luminoso, coibentato, con luce e acqua comodi. Peraltro, particolare non di poco conto, a un buon prezzo d’affitto e con un grande parco per lo sgambamento. Ma senza abitazione in loco. “E io” ribadisce Claudia “non me la sento di lascia incustoditi i miei cani la notte”.

L’ideale sarebbe una cascinetta abitabile con un po’ di spazio per fare recinti ad hoc. Una ci sarebbe, in zona golenale a Casalmaggiore: è la cascina, caratterizzata da grandi murales, dove ha vissuto e suonato per un certo periodo Maurizio Scaglioni, in arte “Mauri”, l’artista casalese passato alle cronache per la partecipazione a X-Factor Israele. Ora è disabitata e qualcosa potrebbe muoversi, anche se risposte certe non ne arrivano. “Qualcuno mi ha suggerito di adottarli, ma già ho fatto fatica a portarne tre al canile di Calvatone, dove pure sono curati benissimo. Ed è come se pagassi due affitti di casa. Sono i miei cani, capite? Loro vogliono stare con me. E io ho fatto tanto per salvarli e se dovessi perderli, credo ne morirei”. L’appello è lanciato, la risposta può arrivare dal buon cuore di chi ha in testa una mappa di cascinali utili alla particolare richiesta.

Giovanni Gardani

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