Da Natale ai saldi
ma l’Oglio Po
si rivela parsimonioso…
150 euro: è questa la soglia oltre la quale il Casalasco o il Viadanese medio non osa andare. Un budget limitatissimo per i regali di Natale, come ha rivelato, nei giorni scorsi, il nostro sondaggio, durato la bellezza di quasi due settimane proprio per permettere ad un numero importante di utenti di esprimersi.
Il 54% dei votanti ha rivelato di avere speso meno di 150 euro per i regali di Natale: una spesa totale che abbassa di un quarto la spesa media calcolata sul suolo nazionale, che per il 25 dicembre 2013 è stata calcolata attorno ai 200 euro pro capite. Insomma, il Casalasco-Viadanese si rivela territorio parsimonioso: al regalo natalizio non si rinuncia, ma senza per questo svenarsi. Perfetta parità tra le altre due opzioni: 23% sia per chi ha speso una cifra tra i 150 e i 300 euro, sia per chi ha esagerato andando oltre i 300 euro.
Da Natale ai saldi, il passo è breve, soprattutto a livello di calendario: sabato i saldi sono arrivati anche nel comprensorio Oglio Po e a Casalmaggiore in particolare la giornata non è stata fortunata, nonostante l’accompagnamento del mercato settimanale, che ha portato gente in piazza Garibaldi. Ad annullare il bonus è stato il maltempo. Nel locale come altrove, la speranza è che quella percentuale al ribasso applicata sui capi in procinto di passare fuori stagione possa costituire una boccata d’ossigeno per il commercio.
Mai come quest’anno tutto il mondo è paese, mai come ora ci si aggrappa all’anno nuovo per il rilancio. A Casalmaggiore, davanti al negozio di abbigliamento “Kiwi” in pieno centro, campeggia un cartello eloquente, che stimola a fare acquisti e a prediligere i negozi locali. Il cartello non è una novità, per la verità, anzi è stato esposto da luglio in occasione dei saldi estivi, ma appare più che mai attuale, come conferma la titolare, che lo ha scelto come messaggio e come provocazione. “Abbiamo bisogno di clienti, abbiamo bisogno della gente. Soldi non ce ne sono, è vero, ma per fare girare l’economia serve uno sforzo da parte dei nostri concittadini, perché se aspettiamo i “bla bla” di Bruxelles e Roma, non ne caviamo un ragno dal buco. Anche la città non aiuta, perché organizza poche iniziative per il commercio”.
Nel negozio sopraccitato la scelta è stata “ecumenica”: 40% di saldo su tutta la merce, considerando anche lo sconto già applicato a dicembre, sotto Natale. Anche altrove, a giudicare dalle vetrine, i saldi applicati non si scosteranno rispetto a quelli degli scorsi anni: dal 20% al 50% nei casi più estremi. Difficile andare oltre, anche perché come noto il rischio è di sconfinare poi nella furbata: si rialzano i prezzi di partenza per abbassare lo sconto reale.
L’ottimismo, comunque, non abita qui, questo va detto: e sono parecchi i commercianti che iniziano il periodo di saldi con un certo scetticismo, che forse corrisponde più che altro a una disillusione figlia di anni difficili e di una ripresa economica che, al di là di facili proclami da telegiornale, fatica terribilmente ad arrivare.
Unica mosca bianca i cenoni di Capodanno, dove in realtà è andata un po’ meglio: molti hanno preferito festeggiare in casa o in luoghi pubblici come oratori e luoghi di ritrovo, ma a Casalmaggiore alcuni ristoranti hanno fatto registrare il tutto esaurito, tale per cui è stato annullato il servizio da asporto. Come a dire che anche in tempo di crisi al cibo, almeno a quello, non si rinuncia.
Giovanni Gardani
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