La piena fa crollare
il ponte
di Torre dell’Oglio
Nella foto, quel che resta del ponte e le indicazioni agli automobilisti
MARCARIA – Qualcuno l’aveva battezzato il “ponte dei sospiri” non perchè avesse analogie architettoniche con quello di Venezia ma per le incertezze nell’attraversarlo. Dalla notte tra il 26 e il 27 dicembre il ponte di Torre d’Oglio che collegava Cesole a San Matteo non c’è più. E’ crollato sprofondando nelle acque gelide del fiume Oglio insieme a due barche in cemento su cui stava appoggiato. In un eccesso di ironia si potrebbe dire che il destino ha voluto porre fine ad una questione che i politici e gli ambientalisti si contendevano da tempo. Quella di una struttura che, per dirla alla maniera delle vecchie usanze linguistiche “andava meglio quando andava peggio”. Dove non hanno potuto gli organi provinciali e le scelte decisionali di chi comanda ha pensato dunque il destino ponendo fine ad una vecchia contesa. Il contestatissimo ponte sulle barche di Torre d’Oglio sei anni fa era stato sottoposto ad un intervento che ne aveva modificato l’aspetto e la funzionalità attirandosi una marea di critiche non solo dagli amanti del paesaggio naturalistico ma pure dagli esperti di simili strutture. Non del tutto infondate visto che dopo quel restauro erano più le giornate in cui la struttura rimaneva chiusa al transito che percorribile. Contestatissima quella rampa vertiginosa su cui, secondo i testimoni dell’epoca, trovò difficoltà persino la 500 del presidente Fontanili giunto assieme al Vescovo per l’inaugurazione. L’altra notte, complice la piena dl fiume e i tiranti idraulici che non hanno fatto il loro dovere, una parte del ponte è crollato in acqua insieme alle barche di cemento che lo sostenevano lasciando uno spezzone sospeso sull’acqua come emblema di uno sfortunato e indefinito ponte dei sospiri.
Rosario Pisani
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