Architettura ridefinisce
il gioiello di design
al Museo del Bijou

Nella foto, autorità, curatori e protagonisti della mostra
La curatrice del Museo del Bijou, Letizia Frigerio, l’ha definita una “scommessa vinta perché costruita su fondamenta sicure”. E di cantiere ha parlato il presidente dell’associazione Amici del Museo del Bijou, Paolo Zani, riferendosi all’allestimento e a come Sala Zaffanella si presti ad accogliere sempre al meglio ogni esposizione. E’ l’architettura il fulcro della mostra inaugurata sabato pomeriggio alla presenza della curatrice, Floriana Maracchia e dell’assessore alla Cultura del comune di Casalmaggiore Ettore Gialdi.
Ridefinire i gioielli di design attraverso la progettazione: da questo presupposto nasce “Architetture da indossare”, esposizione visitabile sino al 26 gennaio 2014 presso il casalese Museo del Bijou. Sei concetti diversi, elaborati da quattro architetti che si sono messi a confronto nel concepire nuove forme di arte, di gioielleria. Oltre a Floriana Maracchia, Ilaria Venier, Paola Ferri ed il duo Elviro Di Meo & Antonio Rossetti sono i professionisti che hanno ideato le opere esposte in Sala Zaffanella.
Gioielli intesi come idea, luogo della mente, poesia e sinfonia; come arte e verità, immagine necessaria; come progetto, realizzazione tecnica e materiale; come storia, memoria, luogo nel tempo; come linguaggio, dialogo. Preziosi intesi come espressione, comunicazione dell’anima: questo il caso di ‘emilia’, frammento di laterizio delle rovine del terremoto del 29 maggio 2012 che da un passato drammatico viene impreziosito evocando un futuro splendente.
L’inaugurazione è stata l’occasione per ricordare come il prossimo 8 marzo (festa della donna non a caso), Casalmaggiore diventerà Città del Bijou, con un’installazione ad hoc di Brunivo Buttarelli che verrà posizionata sull’aiuola della rotatoria Diotti, in ossequio alla tradizione dell’oro matto che caratterizza la storia del comune maggiorino.
Simone Arrighi
© RIPRODUZIONE RISERVATA