Cittadella della Salute:
Viadana s’interroga,
la maggioranza si sfalda

Nella foto, la presentazione della Cittadella della Salute
“Nella vita bisogna avere certezze e sopratutto non dire mai bugie. Così mia madre mi ha sempre insegnato”: con queste parole il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi ha concluso la riunione indetta sabato in tarda mattinata al Mu.Vi per spiegare alla cittadinanza le ragioni che motivano la necessità di una Cittadella della Salute su suolo viadanese.
Un progetto osteggiato da avversari politici (anche interni alla sua stessa maggioranza) a causa del quale il primo cittadino è pronto a chiedere la fiducia, dopo lo stallo verificatosi nell’ultimo consiglio comunale con l’uscita di diversi consiglieri dall’aula e la mancanza del numero legale.
Il presidente del consiglio comunale Gabriele Oselini ha fatto sapere di non avere ricevuto adesioni dai capigruppo (a parte Nicola Conte) e quindi di non poter indire la convocazione per un consiglio comunale entro la fine dell’anno. “Io non sono il principe Gonzaga che può fare ciò che vuole. E non voglio fare la figura della scorsa volta che in aula siamo rimasti in due”. La presa di posizione di Oselini ha scatenato la reazione di Penazzi sottolineando le responsabilità di un simile atteggiamento. “La scelta di non fare la convocazione è un fatto gravissimo. Gli oppositori del progetto avrebbero dovuto venire a spiegare le ragioni del loro no, dire alla gente perché si oppongono alla Cittadella della Salute. Nascondersi dietro l’ignavia non serve a nulla e produce soltanto dei danni”, ha dichiarato Penazzi.
L’assemblea al Mu.Vi, molto seguita, in sostanza ha dato la possibilità prima al sindaco, poi ai due tecnici Gozzi e Sanfelici, di illustrare le caratteristiche del complesso in progettazione mentre Ercole Montanari ha fatto la cronistoria del progetto completato da ambulatori e servizi specialistici che costituirebbero per Viadana un fiore all’occhiello, secondo i promotori in alternativa e non certo in concorrenza con l’ospedale Oglio Po. E’ intervenuto anche l’ex sindaco di Porto Mantovano Pezzali per dire che si tratta di una struttura d’eccellenza e che un partito al governo (il Pd) deve prendere decisioni e dare risposte.
Alla fine, la soluzione emersa pare sia quella di fare votare il bilancio il 2 gennaio costringendo i dissidenti ad andare in aula. In caso contrario, qualcuno ha paventato la possibilità che dai vertici provinciali del Pd possano arrivare drastiche decisioni e clamorose espulsioni.
Poco prima dell’assemblea pubblica, al di fuori del Mu.Vi, Viadana 5 Stelle ha distribuito volantini per spiegare le ragioni della propria contrarietà alla Cittadella della Salute, promuovendo in alternativa un trasferimento di tali servizi all’interno dell’ex ospedale col vantaggio che si sarebbe potuto così recuperare una parte dello stabile fatiscente di via Garibaldi. Un volantino è stato diffuso anche da parte di Forza Italia: la responsabilità della mancata approvazione del progetto, secondo gli aderenti al partito berlusconiano, risiede nell’incapacità dell’amministrazione comunale, che non ha saputo creare il consenso necessario, nel malessere esistente da tempo in seno al consiglio comunale viadanese tra Pd e Udc, e nella frantumazione del Pd in due fazioni che non dialogano più tra loro.
Rosario Pisani
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