Casalmaggiore ci riprova
Nuovo bando per
il palazzetto dello sport
L’obiezione, ed eventualmente la polemica, già la possiamo immaginare: il palazzetto dello sport non è una priorità in tempo di crisi, c’è molto altro da fare, quei soldi dal bando non arriveranno mai. Tra tanti dubbi (più o meno leciti), l’unica (quasi) certezza è che per Casalmaggiore si riaccende una piccola fiammella di speranza sulla questione nuovo palazzetto dello sport.
A darne notizia è il sindaco Claudio Silla, assieme all’impiegata comunale casalese Lara Cavalli, per tutti l'”esperta in bandi”, che hanno spiegato che il bando del Ministero dello Sport annullato dalla Corte dei Conti dopo la protesta formale di Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, verrà presto riproposto, forse già a gennaio.
La certezza non c’è ancora, ma si parla comunque di un 90% di possibilità, anzi di probabilità: il nuovo bando, stando a quanto ha riferito giovedì mattina Silla, accoglierà le nuove richieste che arriveranno e il comune di Casalmaggiore è intenzionato a riproporre lo stesso progetto (senza cambiamenti sostanziali) già presentato nei mesi scorsi e decaduto automaticamente con l’annullamento del bando. “Non dico che abbiamo più possibilità, perché le richieste sono tantissime (quasi 10mila da tutta Italia, ndr) ma stavolta il bando sarà formulato diversamente, con più interesse alle Regioni, che saranno più coinvolte”.
In effetti il vizio di incostituzionalità che fece saltare il primo bando, promosso dall’ormai ex Ministro dello Sport Josefa Idem 25 anni dopo quello pensato ad hoc per i Mondiali di calcio Italia ’90, era legato proprio al fatto che il Governo centrale avesse bypassato le Regioni: ora i fondi a disposizione sarebbero distribuiti, in base alle richieste approvate, alle varie Regioni che, da enti di mediazione e contatto, dovrebbero poi finanziare i progetti più meritevoli. In sostanza per Casalmaggiore sarebbe più semplice rapportarsi con Milano (e nella fattispecie con l’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, già contattato per il progetto relativo alla piscina coperta in territorio comunale) che con Roma e questa mossa potrebbe garantire qualche chance in più.
Resta inteso, però, che il progetto è comunque ambizioso e sarà difficile poter ottenere un finanziamento cospicuo: ma tentar non nuoce e, in tal senso, la presentazione di un nuovo bando, sulla falsariga del precedente ma stavolta a prova di incostituzionalità, è una piccola speranza che rinasce.
Giovanni Gardani
© RIPRODUZIONE RISERVATA