Mauri, il sogno
finisce in extremis. Ma
è un’uscita da re
Nel video, l’ultima esibizione di Maurizio Scanglioni a X-Factor Israel
Nulla da fare. E anche se ora prevale l’amarezza della notizia fresca, l’eliminazione di Maurizio Scaglioni da X-Factor Israele ad un passo (anzi, ad un concorrente) dalla finale live, è stata addolcita delle splendide parole del giudice Shiri Maimon.
La notizia è purtroppo brutta e per certi versi inattesa: a passare dal gruppo “over 25” sono l’americano Avishakar Jackson, unico uomo, la filippina Rose e la padrona di casa israeliana Netta. Proprio Netta passa a sorpresa, a giudicare dai messaggi mandati su Facebook (che volevano la sua eliminazione), a scapito del casalese Mauri.
Che, però, ribadiamolo, esce da re, intonando “Alive” dei Pearl Jam. Contattato via web, il 32enne non ha nascosto il suo rammarico ma ha rivelato le parole che Shiri Maimon ha speso per lui. Frasi pronunciate in tv, ma che Mauri ha gentilmente tradotto per noi. “Mi ha detto, dopo avermi comunicato l’eliminazione, che sono un grande cantante, che ho già uno stile, una presenza sul palco, un look predefiniti e che la mia esperienza mi permette di essere pronto per il mercato musicale. Loro però cercano personaggi da plasmare, ai quali cambiare abbigliamento o connotati: in sostanza cantanti da creare quasi da zero. Io non sono adatto a questo e ho apprezzato molto queste parole, perché significa che mi rispettano, che non vogliono cambiarmi e hanno capito la mia identità di artista. Lo ammiro molto”.
Certo, passare al live sarebbe stato un bel colpo. “Ma io l’ho fatto per gioco” confessa Mauri “e forse il live non è per me, come mi è stato detto. Io sono rock e devo seguire la mia strada: non possono impormi come muovermi, come vestirmi, come stare sul palco. Questo è quando mi ha riferito Shiri Maimon e io ne sono davvero felice: hanno rispettato la mia immagine e quello che sono fino all’ultimo. Esco dal programma, ma esco felice”.
Mauri si rifarà sabato, con un concerto in un pub di Netanya: il primo, si spera, di una lunga serie. Di certo il primo dopo il bel sogno di X-Factor. Con una possibile sorpresa. “Shiri Maimon mi ha detto di farle sapere quando farò un concerto dal vivo, perché sarà la prima a venirmi a vedere. Io le proporrò, invece, di cantare insieme. Io ci provo, poi mai dire mai. L’unico problema può essere il mercato israeliano, perché io non canto in ebraico. Tuttavia, ho cambiato strada e paese tante volte…”.
E chissà, allora, che Mauri non possa presto esibirsi, col suo carico di fama e affetto (e nuove esperienze televisive), proprio in Italia. Casalmaggiore, pur nella delusione, è comunque contenta di averlo tifato: un pezzo del comune casalese, infatti, è arrivato a farsi conoscere in Israele e, più in generale, sul palcoscenico mondiale della musica grazie alla bella voce di questo 32enne giramondo che parla il linguaggio universale dell’arte delle sette note.
Giovanni Gardani
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