Edilizia casalese in ripresa
E l’Imu sulla prima
casa non cambia
Nella foto, il municipio di Casalmaggiore
Sarà pur lontana anni luce dagli ottocentomila euro incassati nelle stagioni d’oro dell’edilizia, ma Casalmaggiore nel 2013 ha fatto registrare una netta ripresa degli oneri di urbanizzazione.
“Abbiamo ottenuto la cifra più elevata degli ultimi tre anni”: precisa il sindaco casalese Claudio Silla, riferendosi ai 240mila euro finiti nelle casse comunali grazie, soprattutto, alle attività produttive. Una nota positiva, in un bilancio lacrime e sangue per le amministrazioni pubbliche in genere. Che qualcosa si stia muovendo, almeno a Casalmaggiore, è testimoniato dal fatto che nel 2012 gli oneri di urbanizzazione avevano sfiorato i 160 mila euro.
Una piccola boccata d’ossigeno dunque, per un comune di oltre 15mila abitanti la cui Giunta ha deciso, all’unanimità, di non ritoccare verso l’alto l’aliquota Imu sulla prima casa: decisione comunicata nell’ultimo consiglio comunale, che ha approvato l’assestamento di bilancio. Questo, nonostante la decisione del governo di non far pagare la seconda rata dell’imposta municipale unica e nonostante il taglio del trasferimento statale relativo all’Imu, che per Casalmaggiore verrà decurtato di circa 900mila euro, solo parzialmente compensati dai 600mila euro in più che il capoluogo casalasco ha ottenuto dal fondo di solidarietà.
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