Martignana, “bilancio
lacrime e sangue”: su
sia l’Irpef che l’Imu
“Un bilancio lacrime e sangue”: la definizione, pur inflazionata, stavolta arriva direttamente dal sindaco Alessandro Gozzi, che nel consiglio comunale convocato per sabato mattina a Martignana di Po, ha dovuto rivelare due sorprese. Una gradita, per quanto momentanea, che riguarda la presenza di un nuovo segretario, ossia Franco Diotti, che già ricopre questo ruolo per i quattro comuni dell’Unione Palvareta Nova (San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Voltido, San Martino del Lago) e che per Martignana sostituisce Giampaolo Brozzi; un’altra indubbiamente scomoda, perché, a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato, il comune si trova a dover reperire altri 109mila euro, tenendo conto che Martignana ha già dovuto fare i salti mortali per ripianare un primo buco di 151mila euro dovuto in parte a oneri di urbanizzazione mancati.
“Purtroppo abbiamo dovuto alzare sia l’Irpef che l’Imu” spiega Alessandro Gozzi “oltre a dover ritoccare le voci di spesa al ribasso. Non avevamo alternative, per non andare sotto. A dire il vero, con il caos che c’è adesso sull’Imu, è possibile che questi ritocchi – che portano da 0.5% a 0.6% l’Imu sulla prima casa e da 0.9% e 1.06% quella sui terreni agricoli – non vadano a influire sulle tasche dei cittadini. Discorso diverso per l’Irpef, che passa da 0.5 a 0.7%”.
Per quanto concerne la Tares confermate le modifiche presentate nell’ultimo consiglio comunale prima di quello di sabato: “Confermiamo che la prima rata su base Tarsu è già scaduta e riguarda il 70%, mentre il saldo su base Tares scadrà il prossimo 14 febbraio. Il comune incasserà tra i 180 e i 190mila euro, a differenza dei 130mila euro degli anni passati, perché la Tares impone che venga coperto il 100% del servizio e anche perché Martignana ha più utenti rispetto al passato”. Da segnalare anche una notizia positiva: Martignana può infatti sfruttare un tesoretto di 15mila euro risparmiati dal Concass e ottenuti sugli introiti Imu su base storica superiori alle previsioni. Tra gli altri passaggi discussi in consiglio, la trasformazione proprio del Concass in azienda speciale (formalità espletata da tutti i comuni che sono serviti dal Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali) e la presentazione del piano geologico del paese.
Detto dell’assestamento di bilancio con rialzo di alcune aliquote, il pensiero corre ora alle convenzioni da stringere. La presenza di Franco Diotti come segretario fa pensare ad un avvicinamento con Palvareta, che escluderebbe Casalmaggiore, più vicina geograficamente. “In realtà Diotti resterà a scavalco solo per un mese, ma ci stiamo muovendo per un nuovo nome, anche per non gravare su Diotti che già lavora per quattro comuni. Sulle convenzioni decideremo nei prossimi quindici giorni. Le convenzioni saranno comunque soltanto tre, mentre per le altre tre inizialmente previste abbiamo tempo ancora sei mesi. Vedremo ma, ripeto, la scelta momentanea di Diotti non implica nessuna decisione già presa”.
Giovanni Gardani
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