Bozzolo, tentano la truffa
della finta parente ma
falliscono tre volte
Hanno tentato per ben tre volte di arraffare collane e catenine dal collo delle vittime designate. Una tecnica già sfruttata in passato con risultati purtroppo soddisfacenti ma che stavolta invece non ha fruttato niente ai maleintenzionati.
Tutto è accaduto nella giornata di martedì in via XXV aprile, la strada dell’Ospedale di Bozzolo, dove un paio di donne elegantemente vestite scese da una macchina probabilmente guidata da un complice hanno cercato di truffare persone che passavano per la via. Dopo averle salutate in maniera plateale con il classico “Ciao, come stai? Come sta la tua famiglia?”, il progetto di avvicinamento prevedeva il classico abbraccio con una stretta al collo in modo tale da poter strappare il gioiello su cui erano stati messi gli occhi, in modo da potersi poi allontanare velocemente, abbandonando la preda alla triste scoperta.
Stavolta però le cose non sono girate per il verso giusto per le truffatrici e a rimanere con le pive nel sacco sono state loro stesse. Bionde, alte, distinte e disinvolte, non si sa se abbiano agito in coppia o in maniera singola. Quello che è certo è che hanno fallito in ben tre occasioni. Nel primo caso la donna avvicinata non aveva alcun gioiello al collo rendendo quindi inutile l’avvicinamento. Nel secondo tentativo invece l’anziana contattata si è ricordata delle storiella della finta parente già raccontata sui giornali, evitando quindi il contatto con la sconosciuta. Terzo e ultimo tonfo provocato dall’errore nella parentela e nel luogo del presunto primo incontro citato: “Ciao, ma non ti ricordi di me? Sono l’amica di tua cugina Bruna con cui siamo stati al mare due anni fa”. Ma la donna non aveva nessuna cugina Bruna e soprattutto a causa di una allergia il medico le aveva sempre sconsigliato di farsi una vacanza al mare.
Rosario Pisani
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