Cronaca

Duomo ancora malato:
lavori post sisma
al palazzo abbaziale

Nella fotogallery, l’intervento al palazzo abbaziale

Non c’è pace per il Duomo di Casalmaggiore. Anche se questa volta, dopo gli urgenti interventi realizzati alla cupola e alla lanterna della chiesa vera e propria, consacrata a Santo Stefano Primo Martire, il problema riguarda il palazzo abbaziale.

Andiamo con ordine: nel maggio 2012 i lavori per ristrutturare, mettere in sicurezza e sistemare il palazzo erano già entrati nel vivo. Erano partiti nel 2010, come conferma il cartello tuttora presente, assieme a una gru che nessuno si è premurato di rimuovere, in piazza Temistocle Marini. Due i lotti previsti, il primo realizzato, il secondo non ancora. Perché? Perché a maggio 2012 il terremoto ha scosso la chiesa e la lanterna in cima alla cupola. “Quindi, per non chiudere il Duomo alle funzioni religiose” ricorda il parroco don Alberto Franzini “abbiamo dovuto stornare parte dei fondi destinati al secondo lotto del palazzo abbaziale e destinarli a sistemare la cupola. Per fortuna parte del contributo (38mila euro, più 25mila dalla Fondazione Cariplo, ndr) giunse dai fedeli e da una cena organizzata con il vescovo di Carpi, paese che subì molti più danni del nostro, peraltro”. 115mila euro in totale spesi per “fasciare” la lanterna e rendere il Duomo frequentabile dai fedeli, senza il rischio che qualche “coccio” potesse cadere in testa.

Ora però è lo stesso palazzo abbaziale a necessitare di cure. “Anche qui” precisa don Alberto “operiamo in condizioni di urgenza”. Il palazzo, infatti, nella sua parete esterna ha subito una spinta e una brutta inclinazione verso l’esterno (verso il campo da calcio, per capirsi, o verso le cucine, ragionando sul lato corto del perimetro). “Per questo siamo intervenuti per “stringerlo” con fasce di carbonio che saranno inserite sui quattro lati”.

Costo dell’operazione, 90mila euro. “E dato che la crisi c’è per tutti” racconta don Alberto “abbiamo dovuto per il momento dare la priorità a questa operazione, accantonando la sistemazione dello scalone principale e delle imposte interne, accessibili dal corridoio della casa parrocchiale”. A quelle si penserà poi: l’emergenza Duomo non è purtroppo finita. E anche i fedeli, ora, sono chiamati a fare la loro parte.

Giovanni Gardani


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