Cronaca

“La Baia”, piattaforma
in cemento in golena
regolare per il comune

Nella foto, un’immagine di repertorio de ‘La Baia’

Aveva fatto discutere non poco la presenza di una piattaforma di cemento in piena golena a Casalmaggiore, in corrispondenza del locale “La Baia”, che si affaccia sul Po e già al centro di critiche per il troppo rumore in alcune serate estive. E aveva mosso anche un’interpellanza da parte dei tre gruppi consiliari di minoranza, a firma di Carlo Gardani, Filippo Bongiovanni e Orlando Ferroni in merito alla mancanza dell’ok da parte della Commissione Paesaggistica sull’opera. Ora è arrivata la risposta del comune che si scusa dell’errore spiegando che la documentazione in merito, “pur se redatta da tempo, è rimasta inevasa”. I gestori de “La Baia” hanno fornito tale documentazione il 10 aprile 2013, precisando che l’opera è da considerare “provvisoria e precaria” in quanto “semplicemente appoggiata al suolo” e “realizzata con materiali cementizi lisci, facilmente lavabili e disinfettabili, non assorbenti e non tossici”.

Da qui partono le considerazioni di Giorgio Lipreri, responsabile del servizio Urbanistica del comune di Casalmaggiore. Nella sua risposta si specifica che l’opera “eseguita soprasuolo” con una planimetria di 13,50 x 15,50 metri, non necessita di autorizzazione paesaggistica perché rientra nell’articolo 149 che esclude “gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici”.  Nel documento si specifica poi che la piattaforma è stata costruita su una superficie già priva di erba e livellata: i lavori dunque, dicono dal comune, non hanno portato a scavi o livellamenti forzati.

L’ufficio tecnico precisa di non avere effettuato controlli durante i lavori ma spiega che “dopo la segnalazione dei giornali e del web ha effettuato un sommario sopralluogo” che avrebbe dimostrato che l’impatto ambientale dell’opera “è pressoché nullo”, in particolare perché la piattaforma viene considerata “opera pertinenziale di edificio già esistente”, dunque come tale non sottoposta ad alcuna autorizzazione.

Resta da capire se la vicenda, come noto scoperchiata qualche mese fa, tornerà ancora di moda con un’eventuale contro-replica da parte della politica, ora che la prima, attesa, risposta è arrivata. In ballo c’è anche un esposto alla Sovrintendenza per i Beni Paesaggistici inviato dal Comitato Santa Lucia, in forte polemica con il locale soprattutto per il problema dell’inquinamento acustico nei mesi estivi. La domanda sembra lecita: la replica del comune sarà sufficiente ad archiviare la questione?

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