Stabile, un passato
burrascoso. “Ma era un
bravo padre di famiglia”
Aveva preso parte al rapimento del gioielliere Mezzadri, nel 1981, Tiziano Stabile, l’uomo di 54 anni residente a Rivarolo Mantovano ucciso in un parcheggio a Bedizzole nella serata di martedì. Fu un caso di cronaca eclatante, un sequestro di persona in piena regola: Mezzadri venne tenuto nascosto in un cascinale a San Giovanni in Croce e la banda che effettuò il rapimento, della quale Stabile faceva parte, chiese poi ai genitori di Mezzadri di aprire la cassaforte di casa, sotto la minaccia dell’uccisione del figlio.
Fu un episodio che sconvolse il casalasco-viadanese, che si risolse poi con l’intervento dei carabinieri che nel giro di pochi giorni scoprirono la banda, la sgominarono e restituirono il maltolto alla famiglia di Mezzadri, che si era già vista “restituire” il figlio dietro il pagamento di un riscatto. “Mia marito è stato l’unico a pagare, con 18 mesi di carcere” ripeteva Cosetta Polina, la vedova di Stabile, mercoledì mattina nella casa di Rivarolo, dove vive con il figlio Andrea, 21 anni e una laurea imminente in Arti Grafiche a Brescia. “Deve laurearsi a febbraio e spero che questo episodio non lo freni: certo, siamo sconvolti. So che mio marito aveva avuto un passato burrascoso, ma io ero innamorata di lui e lui aveva trovato la buona strada” giura la moglie “ed era un ottimo padre di famiglia”.
La telefonata, a Cosetta, è arrivata alle 20.45. “I carabinieri di Brescia sono stati molti delicati: hanno detto a mia figlia Romina (32 anni, ndr) che Tiziano era stato trovato svenuto nella sua automobile. In realtà era già morto. Ci siamo precipitati a Brescia, dove è spirato. Lui a quella provincia era molto legato”. L’episodio, peraltro, riporta alla mente il caso del casalese Camillo Cavalli, che nel 1998 sempre sul Lago di Garda, a Peschiera, nel veronese, venne ucciso da tre colpi di pistola.
Tiziano, a parte le amicizie bresciane, era molto conosciuto anche a Rivarolo Mantovano e a Piadena, paese del quale era originario e dove tuttora vivono la madre Teresa e alcuni dei suoi fratelli. “Siamo tutti sconvolti: nel bresciano aveva molti amici e una casa, a Desenzano sul Garda” ricorda la moglie “. Andava quasi tutti i giorni a fare un giro e anche ieri (martedì, ndr) attorno alle 17 è partito in auto, ma non è più tornato”.
Proprio a Desenzano, nella sua casa, i carabinieri hanno cercato indizi nella tarda serata di martedì, trovando però soltanto la tuta da jogging di Tiziano. “Era un tipo sportivo, si teneva sempre in forma e in casa aveva pure una palestra” racconta la moglie. Tra le varie attività gestite in passato da Tiziano anche l’apertura di un allevamento di “cagnotti”, i vermi utilizzati come esche per la pesca sportiva.
Tiziano lascia anche due figlie (Alessandra e Vanessa) avuti da un’altra relazione extra-coniugale: Alessandra, classe 1991, lavora in un salone da estetista a Cremona: si è sentita male dopo avere appreso la notizia e sarebbe sotto osservazione. Pare che Stabile avesse ricevuto accuse anche per spaccio: insomma, la sua fedina penale non era del tutto intonsa, come già scritto. “Ma aveva pagato e ora era pulito. Si era ricostruito una vita: e io ero follemente innamorata di lui” ripete la moglie Cosetta, che non può trovare consolazione dinnanzi a una notizia piombata come un’incudine sulla sua famiglia.
Giovanni Gardani
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