Maxifurto alla Cova:
via pneumatici per
100mila euro
Sono entrati di notte, dopo avere programmato tutto: hanno staccato il motore che governa il cancello elettrico di accesso alla ditta, la Cova Claudio e Figli Gomme Snc di Vicobellignano, zona Lamari, e sono entrati con un tir, caricando quanti più pneumatici possibili, da rivendere quasi certamente al mercato nero.
Hanno agito in sette oppure otto, ha spiegato un testimone oculare, ossia un operaio che lavorava in ditta in quel momento, dovendo affrontare il turno di notte. Il fatto curioso è che lo stesso operaio si sarebbe accorto della presenza degli intrusi non per il rumore del tir o dei movimenti della “banda” (davvero silenziosa), bensì perché proprio in quel momento è uscito dal capannone, forse per prendere una boccata d’aria o per un breve break. Ha però fatto in tempo solo ad adocchiare i malviventi, che avevano già caricato la refurtiva sul tir per poi scappare dal cancello, rimasto ovviamente aperto.
Se ne sono andati così pneumatici per carrelli elevatori (la Cova Claudio e Figli Gomme di Vicobellignano è specializzata in questo tipo di produzione) per un valore complessivo addirittura di 100mila euro. Il fatto per la precisione è avvenuto alle ore 2 della notte tra giovedì e venerdì: l’operazione è durata pochi minuti e tutti i componenti della banda hanno agito molto velocemente, caricando ciascuno il proprio quantitativo di refurtiva. Probabilmente, ma questa dinamica è al vaglio dei carabinieri, solo l’autista è rimasto sul mezzo pesante per fare da palo ed essere pronto a partire in caso di problemi.
Solo il dipendente della Cova Claudio e Figli Gomme è riuscito a vedere qualcosa, ma purtroppo per lui e per l’azienda era troppo tardi per potere intervenire: così ai titolari della Cova non è rimasto altro da fare che sporgere regolare denuncia ai carabinieri di Casalmaggiore, chiamati ora a svolgere le indagini e possibilmente a risolvere il mistero.
Piccola curiosità: nella stessa notte un altro furto di pneumatici, sempre di valore pressoché simile (100mila euro), è stato compiuto a Caorso, al confine tra Piacenza e Cremona. Difficile però che possa trattarsi della stessa banda, anche perché molto diverse sono state le dinamiche del “prelievo”. Dunque o si è trattato di ladri camaleontici, oppure semplicemente di due gang distinte.
Giovanni Gardani
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