Cronaca

I riflettori dei media
nazionali ancora accesi
sulla Viadana Facchini

Nella foto, un frame del trailer del docufilm

In principio fu RaiTre. Ora, Il Fatto Quotidiano. I media nazionali tornano ad occuparsi della cooperativa Viadana Facchini, esperienza riuscita di integrazione se si pensa che è al 98% ‘straniera’. Nata nel 1995, la coop ideata tra gli altri dal capogruppo consiliare Pd di Viadana, Paolo Zanazzi, è stata documentata da un docufilm intitolato “La favola Mia” – titolo tratto da una canzone di Renato Zero – che è stato visualizzato ed apprezzato dal ministro Cècile Kyenge e dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.

Del filmato e della realtà che il girato ritrae, ne ha dato notizia anche Il Fatto Quotidiano, intervistando direttamente Paolo Zanazzi, già ospite di una trasmissione televisiva su RaiTre nel 2011 incentrata proprio sull’esperienza imprenditoriale e d’integrazione vissuta all’interno della Viadana Facchini. Romeni, ucraini, indiani, nigeriani e senegalesi: il meeting pot della cooperativa è complesso ma regge, vedendo anche il fatturato, che nel 2012 è stato di 6 milioni di euro.

La crisi comunque morde anche in quest’ambito, se si pensa che nel 2011 i conti della Viadana Facchini parlavano di 9 milioni di euro di fatturato. A far da collante, in una cooperativa che nel 2006 toccava i 450 soci-dipendenti, è proprio il lavoro. Il calo delle commesse dal 2008-2009, con la conseguente riduzione del corpo sociale – ora sono 360 i soci-dipendenti – e dei compensi, non hanno fatto venir meno la volontà della cooperativa di andare avanti, nel rispetto di contratti per la maggior parte a tempo indeterminato. La vetrina nazionale, con tanto di docufilm di Cristian Dondi (regista), Cristiano Ferrarese (sindacalista e sceneggiatore) e Luca Dicorato (sceneggiatore), certifica l’eccezionalità del caso viadanese.

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