Cronaca

I due viadanesi nelle
Filippine: “Sopravvivere
razionando tutto”

Il tifone Haiyan è passato, la paura anche, la preoccupazione forse non del tutto: è una testimonianza che sembra un grido di aiuto quella di Walter e Francesco Parenti, i due viadanesi che si trovano alle isole Boracay, nelle Filippine, per aprire un ristorante.

Di loro ci siamo occupati nelle scorse ore, perché, dopo quattro giorni di silenzio assoluto che avevano fatto temere il peggio (in realtà padre e figlio erano barricati in casa senza luce né la possibilità di comunicare con l’esterno), da Facebook, e per la precisione dal fratello di Walter, Doriano Parenti, è arrivata la buona notizia: “Tutto ok, è passato” ha scritto Doriano quando in Italia era martedì nel tardo pomeriggio.

Il contatto con padre e figlio è particolarmente complicato (possiamo immaginare il perché, nonostante entrambi abbiano un profilo Facebook, che usano per tenere i contatti con la madre patria). Così la loro testimonianza arriva ancora una volta per voce di Doriano, che sta raccogliendo giorno dopo giorno i pensieri di fratello e nipote, non senza manifestare una certa preoccupazione. “Sono un po’ in ansia anche loro, perché sono senza energia elettrica e acqua da giorni. Fortunatamente si riesce a trovare ancora un po’ di cibo, ad esempio la pasta che là va abbastanza di moda tra i turisti, ma non sanno per quanto questa situazione precaria potrà durare”.

Va evidenziato che, se il passaggio del ciclone già s’è verificato, non mancano altri episodi legati a tempeste o bufere, meno pesanti rispetto ad Hayian ma comunque capaci di destare una certa inquietudine, specie in questo momento. “Nella Filippine è la stagione delle piogge e, in fin dei conti, le tempeste ci possono anche stare. Certo” racconta Doriano “non si aspettavano un tifone così”. Un po’ come quello che accade per un terremoto: prima la forte scossa, poi le scosse di assestamento.

Il peggio sembra passato ma Walter e Francesco, ora, devono ingegnarsi non poco per superare il momentaccio. “Basti pensare che l’energia elettrica, che fino a poche ore fa era assente, ora è contingentata. Di fatto viene razionalizzata – e razionata – al massimo: mi hanno detto che, nel villaggio dove vivono, viene concessa per poco più di un’ora, dalle 18 alle 19, con generatori ad hoc per ricaricare computer, telefoni cellulare e altri aggeggi elettronici. Non si tratta di strumenti superflui, specie per chi, tramite Internet, può mantenere i contatti con casa propria. Questi generatori funzionano per un tempo limitatissimo però”.

Nella tragedia che ha colpito le Filippine, le isole Boracay hanno vissuto un ruolo non marginale ma, per fortuna, neppure centrale. Non erano, come si suol dire, nell’occhio del ciclone. “Ma la botta è arrivata” racconta Doriano “. Le Boracay sono state colpite marginalmente, perché il ciclone nel suo cammino ha incontrato le alte montagne che circondano le stesse isole: questo ha fatto sì che il ciclone deviasse direzione. Non so se chiamarla fortuna o destino, per Walter e Francesco. Ma vi lascio immaginare cosa possa avere provocato Haiyan laddove è passato e ha colpito con tutta la sua forza”.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...