Oglio Po, mattinata di
mobilitazione di sindacati
e personale ospedaliero
Nella foto, l’ingresso dell’ospedale Oglio Po di Vicomoscano
Si è tenuta venerdì mattina a Casalmaggiore, presso il presidio Oglio Po di Vicomoscano, la mobilitazione del personale ospedaliero. Uno stato di agitazione proclamato dai sindacati Fp Cgil, Fps Cisl, Fpl Uil, Nursing Up e Rsu Aziendale che è servito, come spiegano gli stessi referenti sindacali, a “rappresentare ai cittadini la situazione che grava sui dipendenti dell’azienda ospedaliera di Cremona”.
“C’è stata partecipazione – spiega Monica Vangi, segretaria generale Funzione Pubblica Cgil- Cremona – ma anche una nota negativa: non è stato autorizzato al personale ospedaliero di uscire dal plesso. Poco male, abbiamo fatto un’assemblea interna”.
I motivi della mobilitazione sono sostanzialmente due: le ore di lavoro straordinario dell’anno 2012 fatte dal personale ma non pagate dall’azienda; la richiesta di interventi migliorativi sull’organizzazione del lavoro, “che dev’essere più efficace ed efficiente”, precisano i sindacati. La dichiarazione dello stato di agitazione del personale ha fatto seguito al fallito tentativo di conciliazione fatto il 22 ottobre scorso dal prefetto di Cremona riguardo il monte ore di lavoro straordinario non retribuite, ai richiami nei giorni di riposo del personale turnista e alle ferie non godute dai dipendenti dell’azienda ospedaliera di Cremona.
“C’è un dato di fatto inconfutabile – spiega Vangi -: a parità di organizzazione, le ore straordinarie nel 2013 sono addirittura esplose: il problema quindi è duplice, dettato da una parte dalla carenza di personale, dall’altra dalla cattiva organizzazione del lavoro. Se il primo problema è riconducibile al blocco delle assunzioni legato a normative nazionali e ad autorizzazioni regionali, il secondo è in capo all’azienda ospedaliera di Cremona, incapace sinora di organizzare al meglio il lavoro”.
I sindacati fanno inoltre sapere che dopo la mobilitazione di venerdì, sul territorio casalasco non mancheranno future altre iniziative “rivolte a rendere visibili queste problematiche ai cittadini, con volantinaggio e la diffusione di materiale informativo”.
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