Feste e turismo

San Carlo, via alle
danze con il taglio
del nastro tra autorità

Nella foto, l’inaugurazione della Fiera di San Carlo

Il taglio del nastro è arrivato con un quarto d’ora di ritardo rispetto al previsto, attorno a mezzogiorno, per aspettare don Alberto Franzini, parroco di Santo Stefano che stava terminando la messa in Duomo di Ognissanti, durante la quale ha tradotto appositamente in tedesco il Vangelo per il coro femminile di Munster che ha allietato la celebrazione.

Poi tutto è filato liscio, anzi un bel sole e una temperatura non certo autunnale hanno baciato l’inaugurazione della Fiera di San Carlo, alla presenza di autorità politiche (con il sindaco Claudio Silla, il presidente della Provincia Massimiliano Salini e il viceprefetto Paola Verrusio in prima fila e con assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza che hanno presenziato al momento), delle forze dell’ordine (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Stradale, Polizia Locale), della Pro Loco (con il presidente Marco Vallari) e, più in generale, dei rappresentanti del mondo economico e industriale. Dopo la recita del Padre Nostro e la benedizione con l’acqua santa, il nastro tricolore è stato tagliato.

Marco Vallari ha interpretato come un “ottimo auspicio” il bel sole che splendeva su Casalmaggiore. “Parliamo dell’evento per eccellenza di Casalmaggiore e dei Casalaschi, realizzata dai Casalaschi: la Pro Loco ha infatti messo a punto il contenitore ma il cartellone è stato poi riempito da tanti eventi ai quali collaborano cittadini e istituzioni. Attività culturali, come le varie mostre, e commercio si mettono a lustro per mostrare cosa di bello Casalmaggiore può offrire. Inizia un periodo magico, l’evento casalese per eccellenza”.

Massimiliano Salini ha parlato di “occasione per ricordare a tutto il territorio che ogni angolo della nostra provincia è una grande ricchezza, in termini di umanità e operosità. La Fiera è luogo di incontro, confronto, commercio e racconto. Casalmaggiore è il cuore del Casalasco, ossia dell’area più rurale della nostra provincia con punte di eccellenza a livello agricolo e industriale. Ma San Carlo sarà anche un modo per riscoprire il fascino della cultura e raccontare la nostra economia”.

Claudio Silla ha poi spiegato che “San Carlo è un punto di riferimento per il territorio: nasce come fiera agricola e rimane tale nell’esposizione dei mezzi agricoli, ma poi i tempi passano e l’evento di ammoderna e si aggiorna. E’ anche un momento per il divertimento dei bambini: quindi alla gioia si associa un’occasione economica importante per le attività produttive e per il commercio locale”.

Poi le autorità hanno proseguito il tour delle mostre (l’esposizione del Museo Diotti era stata visitata prima del taglio del nastro), con una puntata a Santa Chiara, sia per la mostra di pittura che per quella su Lejeune, ed in piazza Garibaldi. La visita al FotoCine Germani ha chiuso il tour, con un piccolo giallo. Pare fosse previsto, infatti, un incontro anche al Museo del Bijou, che però è saltato. “Siamo troppo lunghi coi tempi” ha tagliato corto Silla, anche se il presidente degli Amici del Museo del Bijou Paolo Zani ha fatto sapere di non essere stato avvisato della visita, come era consuetudine gli anni precedenti: il cancello d’accesso al museo era in effetti chiuso. La comitiva ha poi proseguito verso il Ristotenda, dove la sagra del cotechino e blisgòn è stata “battezzata” con un lauto pasto offerto ai commensali. Per inciso la qualità del cibo è davvero di buon livello. La Fiera di San Carlo, con le giostre che già richiamano molti bambini, ora è davvero cominciata.

Giovanni Gardani

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