Casalmaggiore,
alle viste nuovo impianto
di illuminazione
Casalmaggiore si illumina di nuovo: sta infatti entrando nella cosiddetta “fase due” il processo di risistemazione e ammodernamento degli impianti elettrici e di illuminazione comunale.
Come noto, il comune aveva acquisito da Enel Sole tutti gli impianti presenti sul suolo casalese (situazione che però, come ammesso dall’assessore ai Lavori Pubblici Tiziano Ronda, potrebbe anche portare ad una causa in tribunale). Ora intende riqualificarli. “Proprio così” spiega lo stesso Ronda “assieme ai tecnici comunali e all’ingegner Foini, che segue anche il nostro contenzioso con Enel Sole, stiamo portando avanti un progetto che riguarda l’intero suolo comunale. Il primo passo sarà sostituire tutte le 900 lampade a mercurio, come richiesto dalla legge, con lampade a sodio o a led, operazione da portare a termine entro il 2015. Per questo abbiamo affidato alla ditta Sandrini il compito della manutenzione e della sostituzione, ottenendo rispetto al passato un risparmio di 90mila euro”.
Soldi che saranno reinvestiti, rimanendo a bilancio. “Pensiamo ad un bando, nel quale inserire il nostro progetto e interessare anche le ditte che, sul lungo periodo (si parla di 15 anni, ndr) dovranno farsi carico dell’ammodernamento complessivo del sistema: se oggi ci limitiamo a cambiare la lampadina, presto vorremmo progettare un sistema elettronico che regoli la luminosità a distanza, da un computer ad esempio e che consenta di capire al volo se una lampada non funziona e se va sostituita. Non solo: alcune Leggi Regionali chiedono che, in determinate zone sensibili della città, l’illuminazione sia più intesa o più bassa: con il nuovo sistema computerizzato sarà possibile regolarsi di conseguenza”.
Non è finita. “Stiamo valutando anche di risparmiare dal punto di vista energetico sugli edifici pubblici, a cominciare dalle scuole. Il costo totale dell’illuminazione a Casalmaggiore è di 600mila euro all’anno: è una voce che va aggredita e portata al minimo possibile. Spendiamo 130mila euro di manutenzione, che però, come visto, sono diventati ora 40mila circa, con risparmio di 90mila euro; spendiamo 250mila euro per l’illuminazione e altri 200mila euro circa per il costo delle bollette e dell’energia nei vari edifici pubblici. Con una nuova forma di risparmio energetico, già oggetto di studio da parte dei nostri uffici preposti, il risparmio si attesterebbe tra il 30 e il 50%”.
Giovanni Gardani
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