Casalmaggiore città
del canottaggio:
inaugurato monumento
Nella foto, da sinistra Silla, Raineri, Farina, Rossi, Perri
Il già forte legame tra Casalmaggiore e il canottaggio si rafforza, e diventa visibile anche agli occhi dei più distratti. Nella tarda mattinata di sabato è stato inaugurato, presso Largo Marinai d’Italia (rotatoria scuola Diotti) il nuovo monumento del canottaggio, che raffigura l’imbarcazione che più gioie ha dato agli sportivi casalaschi: il quattro di coppia.
Rispetto agli annunci, mancava il presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale, mentre il sindaco di Cremona Oreste Perri è giunto a Casalmaggiore verso il termine della cerimonia di inaugurazione. Presente invece l’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, altro ex grande campione della canoa. Per il resto, tra il folto pubblico la Canottieri Eridanea era al gran completo, a partire dagli olimpionici Gianluca Farina e Simone Raineri fino al presidente Marzio Azzoni, passando per l’ex presidente Antonino Primerano, i grandi tecnici come Umberto Viti e Pietro Raineri, e i ragazzi che sognano di ripercorrere le orme dei grandi campioni di Casalmaggiore, a partire dall’azzurro Gabriele Cagna. Tra le autorità presenti, il sindaco Claudio Silla con la giunta comunale e rappresentanze delle minoranze e il presidente provinciale del Coni Achille Cotrufo.
Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Silla che ha fatto gli onori di casa celebrando le grandi vittorie del passato. Il primo cittadino ha detto come fosse doveroso fare di Casalmaggiore Città del Canottaggio a 25 anni di distanza dalla prima medaglia olimpica. Ha poi ricordato che il monumento è stato donato dal Consorzio Forestale Padano che si occuperà anche della manutenzione, ed ha fatto un accenno ai fattori ambientali che hanno prodotto i grandi risultati che tutti conosciamo.
Antonio Rossi ha inaugurato il suo intervento con una battuta, sulla presenza sua e Perri (grandissimi della canoa) ad un’iniziativa di canottaggio: come se si chiamasse Costacurta ad una manifestazione dell’Inter, ha ironizzato. Ha poi fatto i complimenti al significativo monumento ed ha ricordato come Farina fosse per lui un esempio e come con Raineri condivise l’avventura all’Olimpiade di Sydney.
Marzio Azzoni dal canto suo ha ringraziato l’avvocato Primerano, Carlo Stassano e il Comune per il prezioso dono. Il suo pensiero è andato ai tecnici Viti, Raineri, Bottoli e Germani e agli atleti che si dividono il merito dei risultati ottenuti. Azzoni ha parlato della “prima notte magica” di Seoul confidando la speranza di viverne un’altra magari con Raineri e Cagna assieme a Rio 2016 sul podio. Chiusura con una piccola polemica con la Federazione: Simone Raineri è un grande atleta da tutelare e non sempre questo è avvenuto.
Anche Gianluca Farina ha ringraziato il Comune per il tributo, dicendo che deve essere uno stimolo per tutto lo sport e il territorio casalasco: “I sogni, se si coltivano con impegno, passione e dedizione, si possono avverare”. Uno slogan che sembra ripercorrere la sua esperienza personale.
Simone Raineri si è detto fiero e contento dell’iniziativa, che deve stimolare i giovani affinché si avvicinino allo sport e in particolare al canottaggio. Ha poi espresso il sogno di gareggiare a Rio con Cagna.
Umberto Viti è stato il più applaudito: è un riconoscimento, ha detto, a chi ha sgobbato, ed ha poi parlato del canottaggio come sport che implica impegno e sofferenza che spesso non sono premiati da risultati, ma dalle delusioni ci si rialza, perché lo sport dev’essere inteso come scuola di vita. Una frase più di ogni altra ha strappato consensi: “Di tutti quelli che si sono allenati nel canottaggio – ha detto – non conosco nessuno che abbia preso una strada sbagliata nella vita”.
Infine è giunto correndo Perri, che appena preso fiato ha preso la parola parlando pure lui di regole e sconfitte anche costruttive nello sport, ricordando i tempi in cui insegnava educazione fisica nella vicina scuola media Diotti. Ha infine invitato le famiglie a mandare i giovani a fare sport.
In chiusura, Don Bruno Galetti ha benedetto il nuovo piazzale col monumento mentre Farina e Raineri hanno effettuato il taglio del nastro.
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