Drizzona, maxi furto
alla Happy Home: via
abiti e orologi
Hanno agito quando l’alba ancora non era sorta, presumibilmente attorno alle 4.30 della notte tra mercoledì e giovedì. Questo, infatti, pare essere l’orario che reca l’allarme, regolarmente scattato, ma che non è servito né a spaventare i malvimenti, né a fare intervenire il proprietario.
Il motivo del mancato sopraggiungere del titolare del negozio Happy Home, in via dei Platani a Drizzona, razziato nella notte? Banale, quasi beffardo: il titolare aveva da poco cambiato il numero di telefono connesso al sistema di allarme e pare che chi di dovere ancora dovesse cambiare il recapito numerico. Così l’allarme ha squillato a vuoto.
In questo modo F. W., uomo di origine cinese residente a Canneto sull’Oglio e che gestisce due grossi market (uno a Viadana, l’altro, appunto, a Drizzona) che vendono un po’ di tutto, come del resto è di moda nella nuova economia in arrivo dall’Oriente, s’è ritrovato con una brutta sorpresa. Avvertito dalla sua commessa, che aveva visto che troppe cose non quadravano, ha ricevuto al telefono, lo stesso telefono che avrebbe dovuto far partire l’allarme, la notizia del furto subito.
Un furto ingente, anche se al momento difficile da quantificare: si parla con ogni probabilità di un valore complessivo che supera i 20mila euro, considerato che la razzia ha riguardato un’ottantina di orologi da polso, tolti dai loro contenitori, alcuni gioielli di bigiotteria asportati dagli espositori, e soprattutto parecchi indumenti, peraltro invernali, dunque più costosi. A questo va sommato anche il danno alla porta, che è stata letteralmente segata per poter entrare.
La commessa che s’è accorta del furto era entrata dall’ingresso principale, quello che si affaccia sul largo spiazzo su via Platani, zona ricca di attività e ditte di vario genere (lì vicino c’è pure un night club). Non ha inizialmente notato l’assenza dei gioielli nell’espositore principale, ma ha dovuto aprire gli occhi quando è entrata in magazzino. Entrava luce, infatti, nonostante la serratura fosse stata chiusa, come ogni sera, a chiave. Una porta che dà sul retro e proprio dal retro i malviventi sono entrati: hanno segato un quadrello della stessa porta, quel tanto che bastava per accedere, chinandosi, al magazzino. A quel punto l’allarme è partito ma è arrivato sul numero di cellulare vecchio del titolare. Un avviso nell’etere, nel vuoto.
I ladri hanno arraffato quello che hanno potuto, anche se in realtà si sono scelti il bottino: non cianfrusaglie o piccoli oggetti in plastica, di scarso valore, ma orologi (che in realtà il negozio vende a un prezzo tra i 10 e i 20 euro, dunque non eccessivo) e indumenti per l’inverno. Non sono riusciti a portare via contanti, pur avendo scardinato il registratore di cassa: alla fine di ogni giornata, infatti, i soldi vengono ritirati dalle commesse. Per cercare fortuna, i ladri hanno poi scardinato la porta del bagno: forse pensavano che i soldi fossero stati nascosti lì, ma hanno trovato solo prodotti per l’igiene sanitaria. Pochi minuti, si presume, poi la fuga. Nessuno ha visto nulla e così per i carabinieri delle stazioni di Piadena e Casalmaggiore, subito allertati, sarà ora difficilissimo ricostruire i tasselli dell’indagine.
Giovanni Gardani
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