Cronaca

Via l’amianto da scuole
Vicobellignano: bando,
Casalmaggiore spera

Nella foto (GoogleMaps), la scuola di Vicobellignano

Vista in modo superficiale, potrebbe apparire come una grande beffa per Casalmaggiore. Uno dei due progetti presentati dal comune maggiorino si è infatti piazzato all’81esimo posto, ma soltanto 74 sono stati i progetti premiati con il finanziamento.

Parliamo del bando regionale attivato dalla legge 98 del 2013, cosiddetta legge di conversione del Decreto del Fare, che ha sbloccato 15 milioni di euro da investire in progetti che, in particolare, prevedano la possibilità di bonificare strutture con coperture in amianto. Va detto che non tutti i progetti sono attinenti a questo settore e che in qualche caso si parla più genericamente di riqualificazione.

Casalmaggiore, dal canto suo, ha presentato due progetti: il primo riguarda la possibilità di ricevere un finanziamento per rimuovere l’amianto dai tetti della scuola materna di Vicobellignano; il secondo invece la riqualificazione dei bagni della scuola media Diotti di Casalmaggiore. Il progetto che si è classificato all’81esimo posto (dato ufficioso, che diverrà ufficiale giovedì con la pubblicazione della graduatoria sul sito di Regione Lombardia) è quello inerente alla materna di Vicobellignano. Sono però 74 i progetti premiati con il finanziamento a fondo perduto, come visto.

Tuttavia la buona notizia sta nel fatto che il progetto casalese è interamente dedicato alla rimozione dell’amianto, tanto è vero che il finanziamento, se dovesse arrivare, sarebbe di 65mila euro a fondo perduto su un totale di 84mila euro di spesa. Molti dei progetti che sopravanzano al momento quello delle scuole di Vicobellignano sono, in realtà, “dedicati” alla rimozione dell’amianto solo in percentuale modesta: ciò significa che la Regione attribuirebbe un valore davvero basso al finanziamento, se messo a confronto con la spesa complessiva prevista per il progetto. A quel punto i comuni che si sono fatti interpreti della richiesta potrebbero rinunciare, considerando il periodo economico non certamente fiorente.

Proprio su queste rinunce si basano le possibilità di Casalmaggiore che, stando al parere di Lara Cavalli, l’esperta nell’intercettare bandi del comune, sarebbero più che buone. Si tratta di scalare, insomma, quei sette posti che mancano, sperando che in tutta la Lombardia vi siano sette comuni che, facendo due calcoli, decidano di recedere dai loro intenti. Come detto, è tutto fuorché impossibile.

Giovanni Gardani

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