Tares, M5S
Casalmaggiore chiede
di togliere subito l’Iva
La raccolta differenziata, con l’arrivo dei nuovi contenitori dotati di chip, non smette di fare parlare a Casalmaggiore. Curiosità, impressioni, perplessità, soddisfazione o contrasto. Vari punti di vista. Quello offerto dal Movimento 5 Stelle casalese in un comunicato è però diverso dagli altri e riguarda l’applicazione dell’IVA.
“In tema di imposte sui rifiuti, leggi TARES, le cui rate sono scadute da poco tempo, il M5S di Casalmaggiore resta molto perplesso” si legge nel comunicato “ancorchè sia stato utilizzata la base imponibile dedotta dalla TIA2 del 2012 come previsto nel D.L. 1/2013, in merito all’applicazione su di esse dell’IVA in misura del 10%. Già precedentemente, all’epoca della TIA, molte associazioni di consumatori avevano sollevato il problema dell’applicazione della stessa e la Corte Costituzionale (con Sentenza n. 238 nel 2009) aveva dato loro ragione.
I grillini proseguono: “Le due rate di acconto Tares da considerarsi per il 2013 tributo e non tariffa, in quanto solo nel tardo autunno si prevede un inizio di sperimentazione di misura puntuale del rifiuto, non dovevano essere assoggettate ad IVA, mantenendo la sola addizionale provinciale. Questo richiamando l’ Art 14 D.L. 6.12.2011 N. 201 – COMMA 29 che cita: solo “I Comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico, possono, con regolamento, prevedere l’applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva, in luogo del tributo.”
Inoltre nel D.L. 35/2013 viene ribadito che le rate d’acconto non devono contenere l’IVA. Di conseguenza solo quando i Comuni effettueranno una “misurazione puntuale” dei rifiuti conferiti potranno decidere (facoltà e non obbligo) di passare da tributo a corrispettivo e quindi applicare l’IVA del 10%. Detto questo a Casalmaggiore, la misurazione puntuale al momento non è ancora partita (a breve ci sarà la distribuzione dei secchi con il chip) mentre nelle rate della prima fattura di acconto l’IVA è già stata inserita. Chiediamo quindi lumi all’amministrazione comunale in modo da spiegare tale scelta alla cittadinanza, considerando inoltre che tale sovraccarico del 10% finirà direttamente allo stato”.
“In attesa di ricevere informazioni in merito” chiudono i pentastellati “ci teniamo a ricordare alla cittadinanza che, quando partirà la misurazione puntuale, la parte variabile delle tassa sui rifiuti non dipenderà dal peso dei rifiuti conferiti (al netto del secchio) ma bensì dal volume del secchio stesso. In altre parole, si pagherà tutte le volte che il secchio del rifiuto secco residuo (rifiuti non differenziati, sacco nero) verrà posto fuori casa. Si consiglia quindi di esporre tale secchio (quello con il chip) solo quando completamente pieno. Ovviamente sottolineiamo che quanto detto ha il solo scopo di invogliare la gente a differenziale il più possibile, andando verso la strategia Rifiuti Zero, scoraggiando e condannando sin da subito eventuali azioni illegali quali l’abbandono di rifiuti”.
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