Cascina a fuoco,
l’ombra del dolo:
zona transennata

Appartiene alla famiglia del sindaco di Colorno Michela Canova l’edificio rurale andato distrutto nell’incendio della notte tra martedì e mercoledì. Le fiamme altissime avevano cominciato a svilupparsi attorno alle 22 e hanno continuato per tutta la notte.
Mercoledì mattina ancora lingue di fuoco ardevano all’interno della struttura dove sono andati distrutti oltre al tetto e ai solai anche duecento quintali di paglia che il proprietario vi teneva depositati. I Vigili del Fuoco di Parma, dopo avere spento la maggior parte dell’incendio attorno alle 5 del mattino, hanno presidiato la zona per evitare problemi: con molta probabilità, infatti, fanno sapere gli stessi Vigili del Fuoco, una volta che si raffredderà la struttura potrebbe cedere, in particolare nelle travi che sostengono quel che resta del tetto. Per questo motivo la zona sarà transennata. A dire il vero una sbarra già esisteva, con tanto di avviso “zona videosorvegliata”, ma evidentemente l’indicazione non è stata seguita.
Il marito del sindaco di Colorno è stato avvertito da un parente che si trovava a passare sull’argine che conduce a Mezzano Rondani e, alzatosi dal letto, si è subito recato sul posto. La cascina incendiata è la prima a sinistra non appena terminato il ponte sul Po: proprio in questa stessa zona cinque anni fa venne freddato a colpi di pistola un pastore che vi dimorava col suo gregge di pecore.
“Terra di fuoco” commentavano alcuni residenti del posto riferendo di precedenti tentativi di bruciare i balloni di fieno in altri casolari della zona: il che non fa che aggravare il sospetto che si possa trattare di incendio doloso. Un parente del proprietario guardando l’edificio in fiamme esprimeva infatti la convinzione che il fuoco non si fosse propagato in maniera autonoma. Ma per questo e soprattutto per avere una versione ufficiale, che possa andare oltre le congetture (comunque sensate), occorrerà attendere la relazione di Vigili del Fuoco che attorno a mezzogiorno ancora presidiavano i resti del casolare, dopo avere svuotato due autobotti per domare le alte fiamme.
Rosario Pisani
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