Pomì ospita Pomì:
“Sul petto il marchio
della territorialità”
Nella foto, la Pomì Vbc al Consorzio Casalasco del Pomodoro
La Pomì in visita alla Pomì. Meglio: il team rosa del volley maggiorino, alla vigilia del primo campionato di Serie A1, ospite giovedì mattina nella sede del Consorzio Casalasco del Pomodoro, a Rivarolo del Re. Così, giusto per essere chiari, considerato che il medesimo marchio identifica due eccellenze del territorio: l’una produttiva, l’altra sportiva.
Un incontro, quello di giovedì mattina a Rivarolo del Re, utile alle società per ribadire alla squadra quale sia il lavoro e l’impegno della più importante realtà agricola del casalasco, main sponsor della prima formazione di volley femminile casalese ad approdare nel massimo campionato nazionale. Ad accogliere la Pomì Vbc nella sala conferenze prima e nello stabilimento produttivo poi del Consorzio Casalasco del Pomodoro, il responsabile commerciale di Pomì Italia Fabrizio Fichera ed il direttore generale del Ccdp Costantino Vaia.
Casalese Lucia Bacchi a parte, nessuna delle giocatrici conosceva ambienti e storia del Consorzio, che proprio mercoledì ha concluso la campagna del pomodoro. Campagna che, la prossima estate, potrebbe vedere protagoniste le pallavoliste rosa, in caso di risultati non soddisfacenti: ha scherzato più volte Vaia. “Abbiamo iniziato quasi per gioco, qualche anno fa, a sostenere questa società. Ora ci riempie di soddisfazione vedere sia i risultati ottenuti che l’attenzione prestata dal territorio a questa squadra”: ha spiegato Vaia. “Abbiamo fatto importanti investimenti a livello di comunicazione e di sponsorizzazioni a supporto di attività sportive nel mondo del calcio, del baseball e del volley. Il top delle province di riferimento del Consorzio”.
“Sono due le caratteristiche imprescindibili che questa squadra dovrà avere e che questa visita ci insegna: forza e responsabilità”: ha puntualizzato il presidente del sodalizio rosa, Massimo Boselli Botturi. “La prima va espressa sul campo, la seconda ovunque. Abbiamo sul petto il marchio della prima società del territorio, rendiamolo più importante possibile”.
Dalla teoria alla pratica: dopo aver ascoltato la storia del Ccdp ed aver assistito al ciclo produttivo del pomodoro, dal seme alla tavola, le giocatrici sono state accompagnate per un tour all’interno dello stabilimento. Per dirla con Vaia: se le cose non dovessero andare per il verso giusto in campo, tra gli oltre mille lavoratori impegnati in periodo di campagna, qualche posto per le giocatrici rosa lo si potrà comunque trovare…
Simone Arrighi
© RIPRODUZIONE RISERVATA