Cronaca

Ferroni “accende” Casa
Zani: “Conferenza ok,
ma andava fatta prima”

Poco prima della conferenza stampa che dovrebbe sbloccare la situazione, anzi la donazione, di Casa Zani, Orlando Ferroni, il consigliere che di fatto fece saltare tutto con il suo intervento in consiglio comunale, torna sulla questione. Un colpo al cerchio e uno alla botte, carota e bastone. Ferroni riconosce che la convocazione della conferenza è stato un atto giusto, per quanto dovuto, spiegando però che si sarebbe aspettato questa decisione molto prima.

“Io credo che se questa conferenza fosse stata convocata prima di quel famoso consiglio” spiega Ferroni “forse avremmo toccato con mano la situazione, avremmo visto la casa e ci saremmo fatti un’idea. Invece abbiamo brancolato nel buio, costretti a fidarci di carte che nemmeno avevamo visto. La mia accusa è stata di scarsa trasparenza, non di malafede da parte del Maestro, che anzi ho avuto modo di stimare in un incontro di persona”.

Guardiamoci dentro, insomma: sembra essere questo lo slogan del consigliere. “Finalmente vedremo la casa, potremo visitarla. Io, intanto, mi sono portato avanti, chiedendo in comune una documentazione sull’immobile. Ebbene, da un calcolo molto spannometrico, posso dire che a mio avviso le spese sommarie iniziali per sistemare la casa si aggirano sui 60mila euro. Mi chiedo se questa sia una priorità per la nostra comunità, senza discutere, ripeto, il gesto del Maestro, che apprezzo”.

Proprio non vuole cedere, vero? “Io non voglio passare per quello cattivo che fa saltare un gesto di generosità. Io non ci guadagno nulla in tutto questo. Voglio essere positivo, come qualcuno mi ha chiesto, e arriverò alla conferenza stampa con la migliore predisposizione d’animo. Tuttavia, confermo che i consiglieri sono stati poco coinvolti: anche gli stessi consiglieri di maggioranza di tutto questo sapevano molto poco. Questa conferenza è un gesto saggio, che però doveva essere anticipato. Forse avremmo evitato tutto il putiferio che si è sollevato”.

E sulla cultura che non sarebbe una priorità? “Confermo, in questo momento non è una priorità. Peraltro, la delibera iniziale era imprecisa: si diceva che a Casalmaggiore non esistono spazi per fare musica. Ma come? E il teatro? L’Estudiantina? Santa Chiara? Mi risulta che i musicisti dell’International Festival non suonassero sui marciapiede. Resto dell’idea che vi siano altre priorità, ma giovedì, dopo la conferenza, potrò, anzi potremo, dire tutti qualcosa in più”.

Giovanni Gardani

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