“Pipì del cane?
La vera vittima
è la mia famiglia”
“La pipì del cane? La vera vittima è la mia famiglia”. Risponde il proprietario del rottweiller, accusato due settimane fa da una vicina di casa di avere scelto deliberatamente l’abitazione di questa signora come “bersaglio” per lasciare espletare i bisogni fisiologici dall’animale. La signora aveva detto di avere ricevuto una denuncia – perché aveva cosparso di Creolina, disinfettante pericoloso per la salute degli animali, quel muro – proprio dallo stesso padrone. Che ora spiega la sua verità. “Per prima cosa nessuna denuncia è stata fatta” raccolta D. M. “. Eppure davanti a quella casa è stato cosparso dapprima zolfo, che in estate evapora e può creare infiammazioni, poi la Creolina, che ha un odore fortissimo, peggio del gasolio. La foto che hanno spedito al giornale (dove si notano pozzanghere grandi che macchiano il muro, ndr) mostrano un liquido che è roba loro e non urina del cane. Mica è un elefante”.
Al di là del caso specifico, D. M. vuole andare a monte. “Mi sono informato da avvocati e polizia locale: il cane può fare i suoi bisogni ovunque, a patto ovviamente che si tratti di suolo pubblico e che il padrone pulisca dove può. Io ho sempre fatto questo e qualche vicino mi ha persino ringraziato. Non solo: il muro imbrattato è di un garage, mentre l’abitazione si trova a centinaia di metri di distanza, tanto che sorge su un’altra via. Il fastidio olfattivo non ha modo di esistere”.
La lamentela della vicina risiede nel fatto che la sua auto, passando sulle pozzanghere di urina, porta in casa la stessa sostanza. “Ripeto, è un cane non un elefante. Mi domando se sia salutare, allora, che l’auto “calpesti” la Creolina portandola in garage…”.
Ma D. M. è andato oltre. “Ho preparato bottiglie d’acqua dove ho diluito detersivo profumato. Non appena mi è possibile le utilizzo per pulire. E, ripeto, non sarei obbligato a farlo, perché per legge dovrei solo raccogliere gli escrementi. Il vero problema è che questa vicina di casa non mi sopporta, mi ha chiamato più volte “terrone” sbraitandomi contro”.
D. ricorda anche un episodio molto grave. “Una sera mio figlio di 16 anni stava passeggiando col cane e il figlio della vicina che stava rientrando in macchina, ha fatto finta di investirlo, sterzando. Poi gli ha urlato contro. Il ragazzo era molto spaventato. Non ho sporto denuncia per quieto vivere. Ricordo poi quella volta che un cagnolino di altri miei vicini se ne stava al fresco nel mio garage, che lasciavo aperto. Non mi sono mai lamentato, perché in fin dei conti, anche se a volte faceva lì i suoi bisogni, non dava fastidio a nessuno. Bastava pulire quella volta che sporcava, e stop”.
Lei, però, non potrebbe cambiare strada? “Se giro a destra ha una lunga fila di case per arrivare in campagna e lì si tratta di appartamenti che danno sulla strada, non di semplici garage. E lì i vicini potrebbero davvero lamentarsi, a ragione. Dato che invece il cane fa pipì davanti a un garage, molto lontano dalla zona abitata, e che io pulisco quasi sempre, questa polemica non esiste”.
Giovanni Gardani
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