Inaugurata in golena
l’opera di Calestani
(con lieve polemica…)
Inaugurazione con lieve polemica finale sabato mattina alle ore 11.30 presso il Parco Golena del Po di Casalmaggiore: all’ingresso del parco, che come noto è un Plis (Parco locale di interesse sovracomunale), è stata svelata l’installazione artistica realizzata dal casalese Claudio Calestani.
Si tratta di un’opera in acciaio Cor-Ten (Corrosion Tension), particolare acciaio che nel tempo modifica le proprie forme, proteggendosi dagli agenti atmosferici tramite la corrosione e rafforzando così la propria corteccia. Lo stesso acciaio viene utilizzato anche per i guard-rail e nel settore delle automobili: l’intenzione, ha spiegato Calestani, è di riproporre la forma di un albero e di dare l’idea di un’opera viva, che possa cambiare nel tempo.
Questa installazione, peraltro, sarà amovibile, proprio per evitare problemi durante i periodi di piena del Po, quando il fiume facilmente arriva a coprire la zona golenale e, con essa, l’ingresso al parco. Lo stesso albero d’acciaio, che reca in verticale la scritta “Parco Golena del Po”, si illumina di notte, e quindi mira ad accogliere i visitatori anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Presenti all’inaugurazione Licinio Valenti della Pro Loco, il figlio Enrico Valenti, consigliere comunale con delega al Turismo, che ha ringraziato l’autore ed evidenziato il lavoro dell’amministrazione per il rilancio del Plis, Antonello Chicconi del Consorzio Forestale, l’assessore al Bilancio Carla Visioli, Simone Balbo, componente del consiglio del Plis, e le Guardie Ecologiche Volontarie di Casalmaggiore.
Proprio da qui è partita la scintilla polemica: quasi al termine dell’inaugurazione, infatti, alcune automobili sono entrate in golena, ignorando il divieto di accesso ben visibile. Piercarlo Gardani, che fa parte del gruppo Gev, ha sostenuto che questo è il risultato se non si cominciano ad erogare sanzioni. Uber Ferrari dell’Ufficio Ambiente del comune ha ribattuto che la colpa è delle Gev, che dovrebbero fare più multe. Piercarlo Gardani ha però risposto che è lo stesso sindaco Claudio Silla, dunque lo stesso comune, ad avere chiesto alle Gev di andare caute, stoppando di fatto sul nascere la cosiddetta fase sanzionatoria.
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