Camion, clacson e
tantissima gente per
i funerali di Lombardi
Intensissima commozione mercoledì mattina a Gussola, per i funerali di Luigi Vainer Lombardi, il titolare della omonima azienda di autotrasporti scomparso a seguito di una fulminante malattia. Sul corteo, partito a piedi dall’abitazione, si è scatenato un autentico acquazzone come se pure gli agenti atmosferici, dopo settimane di solleone, avessero voluto unirsi al pianto e al dolore della comunità mescolando pioggia e lacrime.
Quando la bara di legno chiaro trasportata sulle spalle a turno dai tantissimi dipendenti è arrivata davanti alla chiesa, uno striscione di solidarietà ha accolto il corteo mentre alcuni camion bianchi dell’azienda parcheggiati in piazza Comaschi hanno cominciato a lampeggiare e a suonare il clacson.
Tra l’immensa folla che ha partecipato alle esequie anche il presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini, il suo vice Filippo Bongiovanni, l’assessore Giovanni Leoni e il consigliere regionale Gianni Rossoni. A celebrare il rito il vicario di Gussola don Umberto Leoni, affiancato da don Alfredo Assandri di Vicoboneghisio. Ancora prima dell’omelia don Umberto ha tenuto a sottilineare che non avrebbe mai parlato al passato “perchè tutto ciò che è stato nella logica di Dio vi è solo l’oggi e la fiducia nell’eternità”. “Hai avuto troppo poco tempo per vivere e troppo poco tempo per morire”, ha continuato il vicario che poi ha ricordato come il piccolo paese fosse economicamente esploso grazie all’intuito imprenditoriale di Lombardi che in trent’anni ha allargato la sua azienda in maniera impressionante grazie alla collaborazione della famiglia dando lavoro a tantissimi dipendenti. “Per ricordare la figura di Vainer e le sue capacità alla fine è intervenuto anche il sindaco Marino Chiesa ricordando come fosse da stimolo a tutte le iniziative del paese, mettendoci sempre lo zampino ma non per ottenere visibilità ma perchè amava veramente la sua comunità.
“Ed io gli auguro di prendere uno dei suoi camion anche adesso per continuare all’infinito il tragitto che aveva iniziato”: ha concluso tra applausi scroscianti il primo cittadino. Don Umberto, dopo essersi collegato al messaggio divino e al prodigio della resurrezione ha espresso l’esortazione “Vainer esci fuori e liberati nell’infinità di Dio con fiducia e serenità ed è per questo che noi tutti ti diciamo arrivederci”.
Poco prima della fine del rito, un giovanotto uscito dai banchi si è tolto la maglietta rossa appoggiandola sulla bara, subito tolta dagli addetti e uscendo dalla chiesa a torso nudo.
Rosario Pisani
© RIPRODUZIONE RISERVATA