Gussola, il sogno
di Elisa: “Ma non mollo
la scuola e il volley”
Classe 1997, residente a Gussola, frequenta l’Itc Beltrami di Cremona. Con i suoi 174 centimetri di bellezza ha conquistato la finale nazionale di Roma del concorso Reginetta d’Italia e le foto aiutano a capire più di tante parole. Ma Elisa Raineri non si è montata la testa: “Prima la scuola e la pallavolo, poi a tempo perso questa nuova strada, che mi ha regalato belle soddisfazioni”.
Il rischio, a quell’età, è sempre lo stesso: montarsi la testa, illudersi, perdere di vista la realtà e gli obiettivi più concreti. Basta un volo pindarico un po’ ardito per cadere e restarci male. Anzi, per farsi male. Ma Elisa ha due appigli solidi. Uno è la famiglia, l’altro lo sport. “Ho iniziato a Casalmaggiore alla scuola Dimensione Danza di Nilla Barbieri, poi a 8 anni sono passata al minivolley a Gussola e ora da tre anni sono alla Perfetto Viadana, al solito squadra giovanissima. Perché ho scelto il volley? Perché mi divertiva e mi sono sempre trovata a mio agio. E un po’ perché l’altezza aiuta”.
Come nasce l’idea di partecipare al concorso di bellezza? “Ne parlavamo con mio padre, per scherzo: lui aveva visto questo concorso su internet, mia mamma era contraria, aveva paura di quel mondo, ma alla fine si è convinta. Ed è stata felice di essersi sbagliata: a fine giugno ho passato il primo casting a Milano, poi nelle due successive selezioni regionali ho pure vinto la fascia, che andava alle prime tre classificate. L’ultima serata era al Bar Bianco del Parco Sempione, il posto dei vip: da lì è passata Nina Moric, dicevano alcuni fotografi, e abbiamo visto Enzo Miccio di Real Time”.
Dieci bellezze in finale ed Elisa è arrivata nelle prime tre, passando alla fase nazionale. “Gli altri turni erano un po’ meno selettivi: prima eravamo in 13, poi in 12, all’ultimo turno in 10. Comunque sia, su 2200 aspiranti ne hanno spedite a Roma cinquanta. Prima c’è una pre-selezione, dove dovrebbero eliminarne una decina, poi la finale vera e propria è in programma dal 26 al 31 agosto”.
Non hai paura di restarci male? “No, non ci penso, così come non ci pensavo all’inizio. Ero agitata prima della selezione, poi ho scoperto la simpatia dei fotografi e della direttrice referente per la Lombardia Lucia Magnolio. Anche con le altre ragazze mi sono trovata bene e non me l’aspettavo. Poche pensano alla bellezza come ad una strada per fare carriera. Molte partecipano per gioco, come me. Qualche gruppetto si formava, è vero, ma è normale: partecipavano ragazze dai 16 ai 26 anni e la differenza di età si sentiva. Io poi ero la più giovane. Con alcune ho condiviso esperienze di vita: come la ragazza che ha il padre che fa l’allenatore di volley, ma preferisce fare nuoto. Sempre, insomma, in nome dello sport”.
Se dovessero presentarti un bivio: la tua vita attuale o la tua vita nel campo della moda lontano da casa. Cosa sceglieresti? “Ho parlato chiaro alla direttrice: devo finire la scuola e voglio andare avanti a fare volley: se poi d’estate ci sono questi concorsi, beh, sono divertenti. Ma non può diventare un impegno a tempo pieno, anche perché non riuscirei a reggere: già adesso conosco i sacrifici dei miei genitori, che mi portano a Viadana per 3-4 giorni a settimana per gli allenamenti, senza contare la partita del weekend”.
Appuntamento a Roma, Magicland. Cosa ti aspetti? “Saranno giornate con un regolamento rigido. Corsi di portamento, interviste, partecipazioni a sfilate, presenza a eventi promozionali. Riprenderà tutto Sky al canale digitale 80. Non potremo muoverci molto e saremo in camere da 3-4 ragazze: spero di trovarmi bene come a Milano”.
E di vincere? “No, ripeto, non ci penso: c’è chi la prende sul serio, chi fa più di un concorso alla volta. Mi hanno chiesto di partecipare a qualcosa del genere in Calabria, ho rifiutato. Voglio sforzarmi di mantenere questa leggerezza: l’illusione di vincere sarebbe una brutta bestia. Poi vedremo strada facendo, ma resterà comunque una bella esperienza. Più che altro una novità interessante”.
Meglio pensare alla Perfetto (e al nuoto, passione estiva di Elisa)? “Certo, dobbiamo crescere tanto. Partecipare con una squadra giovane può portare a delusioni momentanee, ma è la strada migliore per confrontarsi con un livello più duro. La nostra allenatrice come prima regola ci ha chiesto di non demoralizzarci: la nostra capacità di reazione sarà messa ancora una volta alla prova, ma già nel finale dello scorso campionato, dopo tante sconfitte, abbiamo battuto una delle prime”.
Giocherai al PalaFarina, palazzetto degno, da quest’anno, della serie A1. “Seguo sempre la Pomì, abbiamo l’abbonamento e quest’anno cercherò di non perdermene una. Anche questa è una bella avventura”.
Come quella di Elisa, una ragazza normale che, tra passerelle e fotografi, non ha perso di vista la vita reale. “Il vero problema? Non avere l’allenamento il martedì pomeriggio. Quel giorno ho il prolungato a scuola…”.
Giovanni Gardani
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