Bomba alla Storti
Spadano: “E’ stato
l’atto di un balordo”
Nella foto, l’ingresso della ditta Storti interessato dall’esplosione
Fu il gesto isolato di un balordo, non un’azione clamorosa volta ad intimidire o ad estorcere: questa, almeno, è la pista sulla quale, a quasi due mesi dall’episodio, indagano i carabinieri di Casalmaggiore.
Il 5 giugno scorso, di notte, un ordigno artigianale esplose davanti all’ingresso della ditta Storti di Solarolo Monasterolo: inizialmente si pensò ad un gesto con infiltrazioni mafiose e dunque di carattere intimidatorio. Ma Cristiano Spadano, capitano della compagnia di Casalmaggiore, ha chiarito che questa pista, oltre a quella del tentativo di estorsione, è stata abbandonata. “E’ il gesto di un balordo, probabilmente della zona se non dello stesso paese” ha chiarito il militare.
Le indagini, ovviamente, proseguono, anche se poter restringere il campo è già un primo passo avanti di una ricerca che è destinata a durare a lungo. Come noto, con ogni probabilità alcune persone (o una sola persona) si erano introdotte dal retro della ditta per piazzare la bomba rudimentale, esplosa in piena notte, attorno alle 2.30, suscitando grande impressione in paese.
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