Cultura

Tempio di Flora
restaurato un gioiello
del parco della Rocca

Nella fotogallery, il Tempio di Flora restaurato

Tra San Giovanni in Croce e Solarolo Rainerio, immerso nel parco di Villa Medici del Vascello, la dimora che fu della Dama dell’Ermellino ritratta da Leonardo, riemerge dal restauro un gioiello costato oltre centomila euro alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova.

Attorniato da un verde rigoglioso, è stato rimesso a nuovo il Tempio di Flora, il più significativo dei manufatti che il parco della Rocca custodisce: costruito nell’Ottocento e utilizzato all’epoca come casa di piaceri, il tempietto s’inserisce nell’area verde di Villa Medici del Vascello tra decine di suggestioni. Essenze vegetali prestigiose, un lago (dove secoli fa si svolgevano memorabili regate), una pagoda cinese, un tempio indiano, una casetta olandese, una ghiacciaia, una darsena, una fagianera ed un complesso monumentale di grotte e rovine antiche.

Il Tempio di Flora, che a San Giovanni in Croce ha dato il nome anche ad una mostra-mercato floreale di richiamo, è tornato all’antico splendore grazie all’attenzione della Soprintendenza, per la soddisfazione del comune proprietario di Villa Medici del Vascello, che nella persona del sindaco Pierguido Asinari è smanioso di svelare alla cittadinanza i lavori di restauro e vorrebbe farlo in occasione della tradizionale fiera settembrina.

Una corsa contro il tempo? Non si direbbe. Per quell’appuntamento infatti anche la Rocca, oltre al parco, dovrebbe essere già stat rimessa a nuovo e spogliata del velo che attualmente la ricopre. Gli esami strutturali in corso, come conferma l’ingegnere Guido Favalli (progettista dell’opera, col tecnico comunale architetto Simona Castellini direttore dei lavori), sono giunti ormai al 90% e stanno dando risultati confortanti. Le opere di ristrutturazione delle pareti esterne, torri comprese, l’intonacatura ed il restauro degli ambienti nobili interni, sono ad un passo dal completamento.

Da agosto, si sbilancia l’ingegner Favalli, impalcature e ponteggi che coprono la facciata della Rocca fondata nel 1407, inizieranno gradualmente a sparire.

Simone Arrighi


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