Cronaca

Mercatino libri usati
Polemiche per quei
volumi abbandonati…

Nella foto, alcuni libri lasciati sul tavolo all’interno della Sala Lido Po

Il mercatino dei libri usati prende il via rinnovando una tradizione breve partita quattro anni fa, ma questa volta non mancano le polemiche. A fare notare una certa incongruenza nella gestione della materia prima sono alcuni cittadini, che volentieri hanno partecipato alle precedenti edizioni del mercatino.

In particolare si fa notare che in qualche caso i volumi messi in vendita dai proprietari, ma rimasti alla fine invenduti non sono stati poi restituiti come da regolamento. Ad onor del vero va detto che, in alcune circostanze, qualche cittadino ha deciso di lasciare comunque i volumi al comune, rifiutando così la restituzione, che anche per l’edizione che sta per partire è prevista (entro il 30 settembre 2013 per la precisione). In altri casi, però, il proprietario non è mai stato avvisato, dunque non ha ricevuto né la quota di vendita (il 50% del prezzo originario), essendo rimasto il libro invenduto, né il libro stesso, come era da accordi.

Questo, anzi questi (dato che si tratta di più di un volume), sono stati lasciati sul grande tavolo della Sala Lido Po, visibile dopo avere passato la porta d’ingresso. Non si può certo dire, come testimonia la foto, che i libri siano tenuti in ordine, anche se sicuramente lo stato è buono, nonostante l’umidità del luogo, che come noto si trova vicino al fiume Po e alla golena. Anche perché la Sala Lido Po è davvero sotto frequentata rispetto alle potenzialità che può vantare. Viene però da chiedersi cosa potrebbe accadere a quei volumi se qualche malintenzionato decidesse, non tanto per il piacere del furto, quanto piuttosto per effettuare qualche atto vandalico, di “rivalersi” proprio sulla cultura, che i libri simboleggiano. Non sarebbe la prima volta, per inciso…

Ai legittimi proprietari di quei volumi questo atteggiamento da parte di chi ha organizzato il mercatino non è piaciuto molto. Per gli stessi proprietari non è una questione economica (in tutto quei 20-25 volumi sparsi varranno poche centinaia di euro), bensì di principio e di rispetto per il materiale altrui. La segnalazione, più che una tardiva polemica, vuole essere, nelle intenzioni degli stessi che l’hanno lanciata, un invito agli organizzatori a migliorare questo aspetto per tutto ciò che concerne la gestione del “non venduto”.

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