“Casalmaggiore non può
restar fuori dal progetto
della caserma Vv Ff”
Nella foto, a sinistra, Filippo Bongiovanni
Lunedì, in assemblea a Motta Baluffi, i rappresentanti delle amministrazioni dei 27 comuni aderenti al progetto della nuova caserma di volontari dei Vigili del Fuoco a Drizzona dovranno decidere se portare avanti o meno la proposta. Ca’ d’Andrea, Calvatone, Casteldidone, Drizzona, Isola Dovarese, Pessina Cremonese, Piadena, Rivarolo del Re, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Solarolo Rainerio, Tornata, Torre de’ Picenardi, Voltido, Acquanegra sul Chiese, Bozzolo, Canneto sull’Oglio, Casalromano, Gussola, Mariana Mantovana, Martignana di Po, Motta Baluffi, Rivarolo Mantovano, San Martino dall’Argine, Scandolara Ravara, Spineda e Torricella del Pizzo: questi i comuni coinvolti.
Non c’è Casalmaggiore e la Lega Nord, per bocca di Filippo Bongiovanni, vicepresidente dell’ente Provincia di Cremona e consigliere casalese di minoranza, oltre a reputare importantissimo il progetto per tutta la cittadinanza sottolinea la mancanza del capoluogo maggiorino dall’elenco dei comuni aderenti all’iniziativa.
“Da una parte – spiega Bongiovanni – vi è il lodevole progetto cui aveva dato avvio e aveva tanto creduto il compianto sindaco di Piadena, Bruno Tosatto, e ora portato avanti dal sindaco di Drizzona Ivana Cavazzini, presidente dell’Unione dei due Comuni, per insediare una caserma di volontari di Vigili del Fuoco sul territorio casalasco con il coinvolgimento anche dei limitrofi comuni mantovani: un progetto che ha incontrato diverse difficoltà, dapprima sul reperimento dell’immobile poi per una questioni di costi da sostenere, progetto che sembra ora vedere la luce, anche se purtroppo molti sindaci dei comuni casalaschi coinvolti, se aderiranno, saranno costretti a fare grandi sacrifici in termini economici per i bilanci dei propri enti. Dall’altra parte vi è il comune di Viadana, che da diverso tempo si fa carico di una caserma di Vigili del Fuoco sul proprio territorio, servizio che sta attraversando molte difficoltà dato che il comune, che si è accollato totalmente le spese di gestione, visti i tagli governativi agli enti locali sempre di maggiore entità, non riesce più a sopperire in solitario alle esigenze della caserma”.
“Nel mezzo – attacca Bongiovanni – sta Casalmaggiore, scandalosamente non pervenuta, che si ricorda dei pompieri quando prontamente intervengono a spegnere un incendio in zona o sui gravi incidenti per liberare dalle lamiere i coinvolti sul territorio casalese. Riteniamo che Casalmaggiore non può restarne fuori e ignorare le esigenze dei comuni limitrofi. E’ chiaro che tutto questo è il frutto dello scarso interesse dell’amministrazione per questo tipo di attività, sulla quale non vuole investire ed allo stesso tempo è frutto di quella che è la più grave carenza dal punto di vista politico: ossia che Casalmaggiore, con questa Giunta, non riesce ad essere punto di riferimento per il territorio casalasco di cui è capoluogo e per il quale dovrebbe essere sempre capofila e trascinatore”.
“Soffermandosi sui dati del progetto di Piadena alla mano – chiosa Bongiovanni -, basterebbe davvero una piccola cifra per abbassare le quote a tutti i Comuni limitrofi, consentendo di aderire al progetto con maggiore serenità e anche la Provincia, pur non tenuta, almeno in una fase iniziale è pronta a dare un piccolo ma significativo contributo”.
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