Politica

Ferroni attacca Micolo:
“Dove è rimasto
lui fino ad ora?”

Il centro-destra di Casalmaggiore? In queste ore sembra essere tutto fuorché tranquillo: come era abbastanza ovvio prevedere, le dichiarazioni del coordinatore Pdl a livello comunale Marco Micolo non hanno mancato di suscitare le reazioni di Orlando Ferroni che, confermando l’intenzione di candidarsi come sindaco anche per il 2014, allontana la possibilità di ricucire lo strappo e anzi contrattacca. Ponendo sotto la lente d’ingrandimento una questione: il fratello di Orlando, Fabio Ferroni, che del gruppo Casalmaggiore per la Libertà fa parte, è attualmente vicevicario provinciale del Pdl, dunque teoricamente ricopre una carica superiore a quella di Micolo.

Questione delicata, che però Ferroni affronta di petto. “Mi viene un po’ da ridere” spiega il consigliere comunale “perché è da quattro anni che noi lavoriamo in minoranza mentre Micolo è rimasto dietro le quinte e ora se ne esce fuori parlando di Pdl ufficiale. Credo sia una questione politica, che personalmente non mi riguarda e forse riguarda più mio fratello Fabio, il quale, da vicevicario provinciale, salvo un reset nelle cariche, ha un ruolo più pesante in seno al Pdl cremonese”.

“Micolo dice di volere un altro candidato sindaco di centrodestra che non sia Ferroni” continua “ma io rispondo dicendo che ho rappresentato il gruppo per 4 anni e che mi sono fatto conoscere per il mio modo di fare: ho sempre cercato di stare dalla parte dei cittadini, e ultimamente anche nel centro-sinistra qualcuno me l’ha riconosciuto. Non parlo di politica, ma di persone incontrate per strada. Noi di Casalmaggiore per la Libertà vogliamo salvaguardare il territorio e gli interessi dei cittadini, non le beghe politiche di partito”.

Poi Ferroni rilancia un concetto espresso in verità nel 2009 dal Listone. “Basta parlare di centro-destra e centro-sinistra: se si va d’accordo su un programma e su un sistema di amministrare Casalmaggiore, non bisogna precludere strade in base alla tessera di partito. Gli amministratori devono iniziare a rispecchiare le esigenze dei cittadini, mentre sin qui hanno rispecchiato i voleri della casta, che li ha protetti e ha garantito loro il voto. Candidato del centro-destra non vuol dire, per noi, candidato della casta di centro-destra, se è questo che Micolo intende”.

Ma non finisce qui. “Micolo mi ha accusato di essermi candidato senza avere sentito il partito ufficiale. Ma io faccio parte di Casalmaggiore per la Libertà, gruppo che mi ha creato e che mi sostiene ancora: quindi non c’è alcuna intenzione di cambiare cavallo, da parte nostra, e non abbiamo bisogno di alcuna autorizzazione, che non sia quella dei cittadini. Per inciso, nel nostro circolo ci sono cittadini di nominata fama di sinistra, che però apprezzano il nostro modus operandi”.

E allora perché suo fratello Fabio è rimasto in seno al partito? “Perché non siamo contro i partiti: noi siamo contro i diktat di partito. Senza dialogo con il Pdl non avremmo salvato l’ospedale Oglio Po. Mettiamola così: noi siamo vicini al Pdl, simpatizziamo per Berlusconi, ma l’unico diktat che accettiamo è quello dei cittadini, col voto. Quindi siamo per il dialogo, ma non per gli ordini da parte del partito”.

E ora? A chi spetta la prossima mossa?

Giovanni Gardani

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