Cronaca

Autostrada Cr-Mn:
Fava ribadisce il no
“senza se e senza ma”

“Il mio no al tracciato della Cremona-Mantova è senza se e senza ma”: parole di Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltoura, oltreché politico viadanese della Lega Nord. Dichiarazione pronunciata mercoledì in sede di VIII commissione agricoltura di Regione Lombardia, in risposta all’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle Lombardia sul tema del consumo di suolo agricolo connesso alla realizzazione dell’autostrada Cr-Mn.

Nell’ottava commissione agricoltura al Pirellone, Fava ha ribadito la sua “posizione storica”: “Per altro, la documentazione presentata oggi riporta una mia osservazione fatta nel 2008 che testimonia la mia radicata contrarietà all’opera”, spiega l’assessore regionale. “Rispetto ad allora, la mia posizione non è cambiata e dal punto di vista dei dati la situazione è ulteriormente peggiorata. L’ultimo bollettino dell’Aiscat riporta un calo di utenti delle autostrade del 7.2% in un solo anno. E noi vorremmo lanciarci in un’avventura di questo tipo devastando il territorio agricolo?”.

“Sull’opera – ha proseguito Fava – non esiste nemmeno un piano finanziario definito. Sono più gli scuri dei chiari, insomma. Così com’è concepita, la Cr-Mn è dannosa per l’agricoltura lombarda. Per non parlare delle opere compensative, che peggiorano la situazione dal punto di vista dell’impatto ambientale. Soprattutto per quanto riguarda il percorso nella sua parte mantovana”.

“Mantengono la mia opinione – ha ribadito Fava – e quando ci sarà la conferenza dei servizi definitiva porterò tutta la documentazione che dimostra quanto questa infrastruttura sia sconveniente. Dall’altra parte dubito vi sarà una documentazione sulla convenienza dell’opera, quando questa non c’è”.

La posizione di Gianni Fava è in netto contrasto con quella dell’assessore regionale alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno, convinto della realizzazione dell’autostrada Cr-Mn: “La mia non è una guerra a Del Tenno, lui fa il suo lavoro, io tutelo gli agricoltori. Fino a quando sul piatto della bilancia, a fronte di un danno certo, non vengono portati benefici evidenti, il mio no resta senza se e senza ma”.

Simone Arrighi

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