Casa Zani, i Ferroni
chiariscono e aprono
alla proposta di Araldi
Nella foto, i fratelli Fabio e Orlando Ferroni nella conferenza di sabato
La lista civica Casalmaggiore per la Libertà, con una lettera firmata dal capogruppo Orlando Ferroni, accompagnato in conferenza stampa dal fratello Fabio, ha chiarito la propria posizione in merito alla questione che tanto sta facendo discutere l’opinione pubblica casalese: Casa Zani.
Una lettera indirizzata al sindaco Claudio Silla, al presidente del consiglio comunale Calogero Tascarella e a tutti i membri del Consiglio, dai toni distensivi e volta a “concludere la polemica”, si legge, giustificando le perplessità del gruppo sull’operazione. In primis, quelle economiche: “Riconosciuta la magnanimità del Maestro Zani e il valore culturale del dono, l’amministrazione comunale, non per ultimo, doveva considerare che la crisi economica che ci vede tutti coinvolti non consente di tralasciare o mettere in secondo piano l’aspetto finanziario”.
Casalmaggiore per la Libertà chiede quindi “che prima di accettare qualsiasi donazione presente o futura vengano concordate delle linee guida che permettano di ottenere informazioni fedeli, verificabili e neutrali”. Nello specifico, il capogruppo Ferroni chiede che vengano considerati: “i vincoli delle donazioni, in questo caso il documento già protocollato in comune”; “la corrispondenza del progetto conseguente al vincolo della donazione con le effettive esigenze della comunità”; la valutazione dell’impatto economico ed in particolare l’sitituzione di una commissione costitutita da tecnici nominati dai gruppi consiliari per la stima dei costi da sostenere affinché la struttura diventi operativa”; “i costi di gestione e di mantenimento dell’immobile”; “i costi da sostenere per la realizzazione e la gestione del progetto al fine di ottemperare alle finalità del vincolo della donazione”.
Il contenuto del comunicato è stato rafforzato sabato mattina in sala giunta dalle dichiarazioni degli stessi fratelli Ferroni, che hanno anche aperto alla proposta formulata dell’ex sindaco Massimo Araldi di far sì che le associazioni culturali casalesi si uniscano per gestire Casa Zani, senza gravare dunque sulle casse comunali. Prima però, sul tavolo devono essere presentati i costi, le valutazioni oggettive sugli interventi da fare: l’edificio è in buono stato, “ma andrebbe reso agibile al pubblico, il che implica investimenti”, ha precisato Fabio Ferroni.
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