Politica

Corteo Sikh: botta
e risposta tra Pasotto
e Fabio Ferroni

Tra i momenti agitati del consiglio comunale va segnalato l’intervento, autorizzato dal presidente Calogero Tascarella, dell’assessore ai Servizi Sociali Pierluigi Pasotto: il riferimento era alla processione dei Sikh programma per sabato dalla Baslenga a piazza Garibaldi.

Come noto, il Pdl locale (appoggiato in questo anche da cittadini non “etichettati” politicamente) ha esposto uno striscione fuori dal palazzo municipale di Casalmaggiore, promettendo una manifestazione in favore dei Marò. Pasotto ha detto di “essere contrario alla protesta annunciata dal Pdl e allo striscione dei Marò, per il semplice fatto che possono costituire turbativa dell’ordine pubblico”. “In realtà” ha sostenuto Pasotto “questa manifestazione deve essere un punto di contatto e di integrazione, quindi esprimo il mio disagio di fronte a questa manifestazione. Ricordo che i due Marò non erano in missione militare, ma stavano scortando una petroliera, come molti altri italiani nell’ombra senza tutela alcuna (il riferimento è alla disposizione di legge dell’ex ministro La Russa, ndr) dei quali non parla nessuno. Sono il primo a volere il loro rientro, ma non vorrei che tutta questa questione fosse strumentalizzata per qualche voto in più. Vorrei sapere cosa pensa il Pdl della tragedia del Cermis, dove venti italiani sono morti perché due militari americani si sono divertiti, senza che questi potessero poi essere processati in Italia”.

Nella pausa fissata attorno alle ore 21, Fabio Ferroni, responsabile del Pdl locale e da sempre presente alle sedute del consiglio, ha attaccato Pasotto. “Abbiamo sempre detto che questa manifestazione doveva essere pacifica, di confronto: vogliamo che i Sikh si facciano portavoce delle esigenze del governo italiano e della liberazione dei nostri Marò, perché siano processati da una corte internazionale. Loro sono d’accordo con noi e anche il sindaco Silla sostiene il nostro pensiero nei principi. Purtroppo Pasotto ha voluto spostare tutto sul piano politico, rovinando tutto, facendone come sempre una questione di destra e sinistra. Questa doveva essere l’occasione per manifestare insieme, pacificamente, maggioranza e minoranza, per una questione che riguarda tutta l’Italia, senza colore politico. Mi sembra sia mancato il buon senso”.

Una polemica forte, che però, rispetto a quanto è accaduto dopo su Casa Zani, è passata decisamente in secondo piano.

Giovanni Gardani

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