Cultura

Maturità, ma che tracce
sono? Il Romani
boccia le scelte romane

Felici e scontenti. Ossimoro che racchiude da un lato la soddisfazione per avere finalmente messo da parte la prima fatica nella lunga maratona della maturità e, dall’altro, la bocciatura di tracce davvero un po’ troppo naif o, forse, semplicemente, poco consone al programma di studi.

In effetti, considerazione che facciamo nostra, proporre un autore come Claudio Magris (con tutto il rispetto per lo stesso) significa forse ignorare che a scuola, ormai, si fa quasi fatica ad arrivare a Ungaretti, figuriamoci se si parla di una penna contemporanea. Sono tutti un po’ agitati al polo Romani di Casalmaggiore: anche la direttrice scolastica Antonella Maccagni manda a dire che non possiamo entrare nel perimetro scolastico – prima volta in assoluto per i giornalisti – ma il problema non si pone. Tra le 12.30 e le 13.30 gli studenti arrivano, comunque. Stremati. Anche il caldo è stato un degnissimo avversario, combattuto, specie nelle classi superiori rispetto al piano terra, con un bel ventilatore piazzato ad hoc.

Per non sbagliare i ragazzi scelgono i saggi, la traccia B, che poi si scompone in quattro sottotracce: quella scientifico-tecnica e quella socio-economica prevalgono. Ricerca e crisi all’arrembaggio, insomma, e forse è giusto così: temi attuali che possono essere sviluppati senza uno studio troppo approfondito in materia. Clelia Corrias, 5° A Linguistico, ha scelto proprio il tema della ricerca e del cervello: “Era forse l’unico fattibile, gli altri erano tosti e spesso non approfonditi a scuola: della tecnologia, invece, avevamo parlato a lezione”. Sara Chiesa, 5° B Linguistico, non si discosta molto dal parere della compagna: “Ho scelto la crisi economica. Diciamocelo, ne parlavano tutti, era prevedibile: mi sono preparata sul tema a casa ed è andata bene”. La rassegna del Linguistico è chiusa da Michele Capelli, che si distacca dalla massa. “Ho scelto il tema artistico-letterario sull’individuo e la società di massa: mi è andata benone, stavo preparando questo argomento per la tesina da presentare all’orale”.

Fortunato lui, meno gli altri. Simone Marinoni, che inaugura la rassegna della 5° Geometri, non dispera, tuttavia: “E’ stata dura scegliere, poi però ho letto bene i documenti proposti e sono riuscito a lavorare con calma. Il tema socio-economico era molto attuale”. Pensiero condiviso da Giuseppe Benito Grande, sempre dei Geometri: “Il brutto è stato partire. Avrò impiegato un’ora solo per l’introduzione, poi però tutto sommato me la sono cavata. Le altre tracce? Non le ho nemmeno studiate, solo una rapida scorsa. La crisi economica mi sembrava la più fattibile”.

E’ il turno dell’Itis. Sergio Lazzarini parla di “saggio scientifico-tecnologico abbordabile, forse l’unica traccia buona: la stessa commissione ha parlato di tracce severe e difficili”. Mirco De Padova, a parità di tema scelto, evidenzia invece “una certa fatica soprattutto per il fatto di non avere alternative: solo il saggio scientifico-tecnologico si poteva sviluppare bene. La preoccupazione però era e rimane per la terza prova”.

Rubens Rubini inaugura i maturandi del Liceo Scientifico-Tecnologico. Scontata la scelta, per loro? Non proprio. “Ho scelto il saggio socio-economico, ma del resto era il mio argomento per la tesina e scegliere è stato facile. Porterà all’orale “Lo stato etico come alternativa al capitalismo”. Temo, piuttosto, matematica, il mio punto debole, fissato domani”. Martin Rocchi ha scelto come Rubini, ma ha un pensiero diverso da tutti: “Sarà strano, ma ho trovato tutte le tracce interessanti. Poi ho parlato della crisi economica, perché alla fine mi ispirava nei contenuti”. Michele Delvò, invece, riporta il tema scientifico-tecnologico, appunto, in primo piano, in rapporto proprio all’indirizzo scolastico scelto. “Il cervello e la ricerca: una traccia interessante, con documenti però mediocri. Ma va bene così, mi aspettavo di meglio nella scelta dei temi, ma credo di essermela cavata”.

Il Liceo Classico esce per ultimo: un must, va detto, che ogni anno si ripete. Sono le 14.15, quando Jennifer Maia, coprendo la stanchezza dietro i grandi occhiali da sole, emette un verdetto inatteso. “Saggio storico-letterario, la relazione tra individuo e società. L’ho trovato adatto a me, in un mare di tracce brutte, diciamolo pure”. La compagna Chiara Visioli ha invece affrontato la crisi economica: “Magris era sconosciuto ai più, le tracce erano davvero difficili. Sulla crisi, se non altro, avevamo spazio di manovra”. Infine Ilaria Flisi, unica ad avere affrontato il tema di ordine generale sulla cooperazione e la creatività nella vita. “Era il tema che più di tutti consentiva di spaziare, gli altri avevano paletti rigidi. Ero partita con l’idea di fare analisi del testo, ma di Claudio Magris non sapevo proprio nulla”.

Già, Magris. Magari a qualcuno, a Roma, fischieranno le orecchie. O si aggiornano i programmi, oppure è inutile decidere a tavolino questi supplizi… Si consolino i maturandi: la seconda prova, domani, sarà quanto meno più prevedibile.

Giovanni Gardani

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