Ambientalisti: “Giunta
regionale spaccata
sulla Cr-Mn”
Una delegazione del Coordinamento dei comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre e del Coordinamento comitati ambientalisti della Lombardia, era presente martedì ai lavori del consiglio regionale lombardo al cui odg figurava, al primo punto, l’interrogazione sull’autostrada Cr-Mn presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle lombardo Andrea Fiasconaro e predisposta con la collaborazione dei comitati “contro”.
Ecco quanto emerso secondo il comunicato diffuso dagli ambientalisti.
Martedì, durante la seduta del consiglio regionale lombardo, è andata in scena “l’asfaltatura politica” dell’assessore regionale all’agricoltura, il leghista Gianni Fava.
Al primo punto dell’odg del consiglio era infatti in discussione l’interrogazione sull’autostrada Cr-Mn presentata dal consigliere del M5S Andrea Fiasconaro.
L’interrogazione, predisposta in collaborazione con il coordinamento dei comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, prendeva spunto dalle recenti e contrastanti dichiarazioni di due assessori regionali, Maurizio Del Tenno (infrastrutture) e Gianni Fava (agricoltura).
Il primo annunciava “per il prossimo anno l’avvio dei cantieri”. All’opposto, Gianni Fava faceva sapere che “della Mantova-Cremona non c’è alcun bisogno e non si farà. Con il mio voto no di sicuro” e, ancora, “dovranno passare sopra il mio cadavere”.
Ciò premessa si interrogava il presidente Maroni su quale fosse in merito la posizione ufficiale della sua giunta e quale copertura finanziaria venisse data al previsto contributo regionale di 108 MLN di euro.
Atto 1° – Il consigliere Fiasconaro si appresta ad illustrare l’interrogazione ma, neanche il tempo di accendere il microfono e l’assessore Fava si rende protagonista di una repentina quanto strategica fuga dall’aula.
Atto 2° – L’assessore Del Tenno tenta, a nostro avviso, di rispondere argomentando che:
- la realizzazione dell’autostrada Cr-Mn fa parte della programmazione regionale e massimo sarà l’impegno per potenziare le infrastrutture lombarde,
- è in atto la definizione dei lotti costruttivi, con avvio lavori per il 2014, e conseguente riequilibrio del piano economico-finanziario dell’opera;
- in particolare Infrastrutture Lombarde spa (il braccio operativo della regione per le infrastrutture) sta verificando le ipotesi di piano finanziario per poter dare attuazione all’opera in sub-lotti;
- che questa verifica è tuttora in corso ed è gravata dalla situazione economia e dalle ricadute negative sul mercato del credito;
- che il differimento dei lavori del Ti-Bre sta creando ulteriori problemi;
- che si tratta di un’opera strategica di rilevanza interregionale;
Scordandosi, però, che:
- nel frattempo è venuta clamorosamente meno anche l’ipotesi della prosecuzione ad est del progetto autostradale con sbocco ai porti dell’Adriatico. La Nogara-mare infatti non si congiungerà più alla Cr-Mn all’altezza di Castel d’Ario bensì all’A/22, e quindi al Ti-Bre, a nord di Nogarole Rocca nel veronese;
- nell’aprile scorso aveva già annunciato alla stampa locale che i lavori della Cr-Mn sarebbero iniziati nel 2014 con la realizzazione del sub lotto di complessivi 14 km, da Cremona a Pieve San Giacomo e nel tratto finale in provincia di Mantova, senza ancora conoscere l’esito della verifica che dichiara essere ancora in corso;
- il piano finanziario della Cr-Mn, che nessuno conosce, andrà sicuramente rivisto ma secondo noi principalmente per altri motivi:
- perché non esistono i flussi di traffico (costantemente in calo) per giustificarla e tali da ripagare l’opera con gli introiti da pedaggio, così come dichiarato dal presidente di Stradivaria;
- perché nel frattempo la società Centropadane spa, che controlla la società concessionaria Stradivaria spa, ha perso la concessione della A/21, e con essa la propria fonte economica principale nonché il motivo essenziale della propria esistenza come società;
Con queste dichiarazioni lette dall’assessore Del Tenno si è così registrata una clamorosa sconfessione politica della linea espressa dalla componente leghista in seno alla giunta regionale.
L’assessore Del Tenno ha poi proseguito affrontando la parte di risposta inerente la copertura finanziaria del contributo regionale di 108 MLN di euro, limitandosi ad affermare che nell’esercizio 2014 figurano stanziati 4 MLN di euro, mentre nel 2015 un’altra quota di 15 MLN. Evitando così di dare conto di quando verrà prevista e come verrà finanziata la rimanente quota.
Noi restiamo convinti che il contributo regionale per la Cr-Mn sia previsto negli anni 2016/2019, come da tabella allegata alla legge di bilancio dal titolo: “Elenco degli importi da iscrivere a bilancio in relazione alle spese pluriennali che travalicano il triennio – ALLEGATO 12”, ed in cui la cifra complessiva di 89 milioni di euro risulta spalmata sugli anni 2016-2017-2018-2019, con una evidente sfasatura rispetto ai tempi di esecuzione dichiarati e senza alcuna indicazione circa il suo reale finanziamento. Mentre la differenza di 19 MLN di euro, che rappresenta la quota di IVA, verrà poi contabilizzata in partite di giro.
Approfondiremo ulteriormente questo aspetto per capire se gli stanziamenti citati dall’assessore per gli anni 2014 e 2015, per un totale di 19 MLN di euro siano effettivamente riferiti al contributo regionale per la Cr-Mn.
Siamo altrettanto convinti che lo scontro politico in seno alla maggioranza politica della giunta Maroni sia solo rimandato, in quanto la giunta regionale dovrà necessariamente approvare il progetto definitivo del progetto autostradale ed allora i nodi verranno al pettine.
I sindaci mantovani stanno manifestando vivacemente la loro contrarietà all’autostrada Cr-Mn e, con la loro proposta della cosiddetta “alternativa mantovana”, mirano di fatto al solo completamento della tangenziale sud di Mantova.
Nel cremonese sarà invece realizzata la Cremona-Pieve San Giacomo di ben 9,5 km. Il tutto per sperperare 108 milioni di risorse pubbliche per un’opera semplicemente inutile, economicamente ed ambientalmente insostenibile e senza nessuna garanzia del suo completamento, ma con l’unico scopo di salvare la società Centropadane spa.
Chiediamo che i nostri politici, a partire dal livello regionale, abbiano il coraggio di dichiararlo e così potremo farcene una ragione ponendo fine ad un confronto nel merito di un’opera che non ha alcuna ragione di essere.
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