Cultura

Auditorium, la lezione
di Coppetti nel ricordo
di Matteotti e Rosselli

Nella foto da sinistra a destra Rossi, Coppetti e Silla

E’ stata una mattinata particolarmente intensa quella vissuta all’Auditorium Santa Croce in memoria dell’eccidio dei fratelli Carlo e Nello Rosselli e dell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, vittime del Fascismo cadute il 9 giugno 1937 e il 10 giugno 1924.

Introdotto dal sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla e dal rappresentante dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Giuseppe Rossi, il professore Mario Coppetti, splendido centenario, che alla bella età di 97 anni ha terminato di comporre il volume “Ricordi dal 1920 al 2010”, oggi presentato al pubblico casalese. Alla presenza del vicesindaco Luigi Borghesi, dei consiglieri Gloria Barilli e Carlo Gardani, del vicepresidente del Busi Giancarlo Romanetti, degli ex consiglieri comunali Giorgio Lipreri e Giuseppe Azzoni, del professor Stefano Prandini, degli ex partigiani Aurelio Magni e Luigi Talamazzi e delle rappresentanze sindacali, Coppetti ha parlato per più di un’ora, ammaliando la platea con i suoi ricordi, intesi in senso letterale e non soltanto come titolo del volume.

“Sono qui per ricordare principalmente Giacomo Matteotti e i fratelli Carlo e Nello Rosselli” ha esordito Coppetti “ma sono qui anche per rendere omaggio a tutti i coraggiosi che lottarono per la Libertà, contro la dittatura, l’oppressione e la violenza”.

Coppetti ha poi ricordato molti caduti per mano del Fascismo, come Bissolati, Amendola, Gobbetti, Gramsci e don Minzoni, non tutti necessariamente ristretti al territorio cremonese. In particolare il professore, oltre che artista ed ex vicesindaco di Cremona, iscritto per decenni al Partito Socialista, si è soffermato sulle figure di Matteotti e dei fratelli Rosselli, ai quali la mattinata era dedicata.

“L’unico neo di questa bella giornata” ha spiegato Giuseppe Rossi dell’Anpi “è la mancanza di giovani. Credo si siano persi una bella lezione di Storia e Umanità”. L’intervento del pubblico, in particolare, è stato corposo: qualcuno ha ricordato anche con piacere l’emozione e l’onore nell’avere conosciuto di persona la figura di Giacomo Matteotti.

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