Portanuova durissima
con Penazzi: “La vera
farsa è la sua”
Lo sfogo del sindaco di Viadana Giorgio Penazzi non ha mancato di suscitare polemiche, come del resto era prevedibile. Durissimo, in particolare, il comunicato di replica della Lista Civica Portanuova, a nome del portavoce Stefano Rocchi e della capogruppo consiliare Simonetta Gialdi.
“Il tentativo di trasformare in farsa una vera tragedia fa ancor più ridere” si legge nel comunicato “se fatto da chi accusa altri di volergli rubare la scena comica in quello che chiama “teatro” e che dovrebbe essere il luogo dove la città discute e decide per il bene comune.
Farsesco è sminuire un consiglio comunale perché non discute di alcun atto amministrativo dimenticandosi di esserne responsabile, assieme alla propria Giunta, per non aver avuto nulla da sottoporre in discussione oltre l’unico punto, di interesse individuale, misteriosamente ritirato.
Farsesco è anche lamentare uno spreco di soldi per i dipendenti mobilitati, ritenendo perdita di tempo un Consiglio chiamato a discutere di scuola, opere pubbliche, società che gestiscono patrimoni pubblici, cariche elettive pagate dai cittadini e di cultura e biblioteca, costi di servizi pubblici e progetti costati migliaia di euro sotto verifica da ispettori europei”.
Ancora più pesante il prosieguo. “Offensivo, per la seconda volta, definire “teatrino” il discutere e decidere di queste cose solo perché l’esito finale risulta sempre essere avverso a quanto la Giunta ha deciso senza consultare i gruppi di maggioranza, ignorando le minoranze e disattendendo le delibere, salvo poi lagnarsi di avere tutti contro, persino il proprio unico consigliere di lista.
Ridicole le accuse gratuite al consigliere di Portanuova in difesa di funzionari poco collaborativi e preoccupante la sintonia col consigliere leghista di disertare un consiglio che ha trattato temi importanti per i viadanesi grazie solo al buon lavoro dei consiglieri nell’esercizio delle loro funzioni e non certo degli assessori.
Da manuale, infine, la denuncia sullo spettaccolo organizzato da attori disperati in cerca di protagonismo fatta proprio da chi, privo di identità politica, parrebbe diventato primo attore con un copione scritto e diretto da altri.
La “Compagnia del Teatro Matteotti” rimane in scena non certo grazie ai cittadini, che hanno già votato e forse per tutt’altro e ne stanno pagando le conseguenze, ma per la fiducia che ancora oggi alcuni consiglieri danno, pur essendo stati declassati a semplici comparse e pubblicamente sbeffeggiati. Ma a tutto c’è un limite”.
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