Cronaca

Casalaschi nel mondo
compleanno con
la storia di Andrea

Nella foto Andrea Tartari e una veduta dei giardini del Luxembourg a Parigi

Torna a riempirsi di storie nostrane esportate all’estero il sito Casalaschi nel mondo. Stavolta è il momento di Andrea Tartari, che racconta la sua avventura a Parigi presso il Paris Centre for Cosmological Physics. Il sito compie peraltro un anno proprio oggi: auguri!

“Sono nato a Cremona nel 1976” racconta sul portale Andrea “ma sono cresciuto a Solarolo Rainerio. Ho frequentato il Liceo Scientifico “G.Aselli” di Cremona. In seguito, mi sono laureato in Fisica a Pavia.

Avendo consultato gli aruspici senza troppa attenzione, ho pensato bene di iniziare un dottorato di ricerca nel 2001, anno zero della demolizione sistematica dell’Universita’ italiana (che, beninteso, ha delle colpe ataviche). Mi sono dottorato in Astrofisica e Astronomia nel 2005, presso l’Università di Milano-Biccoca, dove ho svolto attività di ricerca per alcuni anni.

Nel 2009 ho trascorso un anno di ricerca presso il laboratorio AstroParticule et Cosmologie, APC, come borsista Mairie de Paris. Rientrato in Italia nel 2010, ho lavorato a Milano per quasi due anni, prima del mio ritorno a Parigi, dove mi trovo dal novembre 2011.

Attualmente sono post-doc presso il Paris Centre for Cosmological Physics (PCCP, www.pariscosmo.fr ) e lavoro presso il laboratorio APC. La vita a Parigi non è male e, soprattutto, la cultura e la scienza sono altamente considerate, come del resto in tutto il Paese. Dal lato pratico, volendo parlare italiano, c’è una scelta pressoché infinita di accenti e di argomenti, e si impara alla svelta che quello che sta in fila davanti a te al supermercato potrebbe essere un compatriota (vietato parlare male di chicchessia pensando di farla franca). Inoltre c’è il beneficio dell’anonimato, per cui si vedono persone fare (o indossare!) cose strampalate con la più totale naturalezza. Fra i posti che mi piacciono di più ci sono i giardini del Luxembourg (bravo, bella scoperta!) e i bellissimi cimiteri, che testimoniano di una città da sempre aperta a chiunque, e autenticamente cosmopolita.

A Solarolo torno abbastanza di frequente, essendo piuttosto semplice viaggiare fra Parigi e Milano. Direi che ormai emigrare in Europa è come non emigrare affatto, soprattutto se penso alla vicina Francia. Seppure non mi dia troppo fastidio vivere all’estero, penso con piacere che continuano ad esistere l’argine del Po fra Gussola e Casalmaggiore, il teatro e la bellissima biblioteca di Casalmaggiore, e quegli angoli di pianura che mi sembrano sempre uguali.

Sul cibo si aprirebbe una discussione troppo lunga: da evitare comunque la pesante brasserie coi suoi petti d’anatra e andouillettes, e rognoni, e via discorrendo, in favore di un più salubre ristorante cinese. Comunque, per chi fosse in astinenza da “pépiin” bollito e orecchie di maiale, qualsiasi mercato di quartiere ne è ben fornito. Se quest’ultima fosse la scelta, ci sono anche negozi che vendono il citrato Galeffi”.

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