Cronaca

Vicobellignano, ladri
rovistano la casa
dal salotto alla cantina

Disavventura difficile da dimenticare per una donna di Vicobellignano, che lo scorso sabato rientrando in casa dopo una visita all’anziana madre si è ritrovata la casa sottosopra, completamente “ribaltata” dai ladri. La donna è ancora scossa, più che per il valore del furto (di poche centinaia di euro) per il danno morale subito.

“Ogni volta è così” spiega, dietro la garanzia dell’anonimato “ogni volta sembra che venga violata la tua privacy, prima ancora che la tua casa e ti senti impotente. Ero appena tornata da casa di mia madre e mi sono ritrovata questo brutto scherzo”.

Lo scherzo, come viene chiamato, è un tentativo di furto da parte di malintenzionati che hanno rovistato da cima a fondo l’appartamento. La donna abita peraltro sulla provinciale Asolana vicino a diverse attività industriali: una zona parecchio trafficata, dove è difficile non essere notati. “Ma i vicini non hanno visto nulla: passano 100mila macchina al giorno, ma i ladri hanno scelto un giorni molto piovoso, quando in giro non c’era nessuno. La ditta che ho di fronte a casa era chiusa e la mia stessa casa era quasi sprangata. E’ come se i ladri conoscessero le mie abitudini, come se mi avessero studiata, e non lo escluderei”.

I ladri, infatti, hanno aspettato che la donna uscisse e, sapendo che le visite alla madre non si risolvono in pochi minuti, hanno preso tutto il tempo necessario per fare il colpo. Che, per loro sfortuna, non ha fruttato granché. Dopo essere entrati dalla tapparella retrostante la casa (la facciata principale dell’abitazione si affaccia infatti sull’Asolana ed era troppo sotto tiro), hanno cercato di arraffare quanto più possibile. “Fortunatamente per me in casa non ho cassaforti e pure loro miravano a quella, se è vero che hanno staccato dal muro tutti i quadri. Non ho nemmeno oro e soldi con me e così il furto riguarda solo un orologio della Breil, un girocollo e qualche anello o in argento o in acciaio. Un danno morale, più che economico. Sono arrivati a rovistare persino nella mia cantina. Non ho potuto fare altro che denunciare il tutto ai carabinieri”.

Giovanni Gardani

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