Cronaca

Cingia, quanto conta
l’amministratore
di sostegno

La Fondazione “Elisabetta Germani” di Cingia de’ Botti, per rispondere alle crescenti necessità di tutela e accompagnamento degli ospiti, ha organizzato, nei giorni scorsi, un importante incontro sulla figura dell’amministratore di sostegno.

La mattinata di approfondimento, che si è svolta presso la Sala Polivalente della Fondazione, ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, tra parenti e dipendenti, interessati a mettere a fuoco il ruolo e le funzioni di questa figura tutelare prevista dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004.

Lo scopo dell’incontro era quello di fare conoscere e diffondere la figura dell’amministratore di sostegno quale strumento e risorsa a tutela dell’ospite fragile e aiuto ai familiari che si fanno carico della sua assistenza e sostegno.

Dopo i saluti del presidente Riccardo Piccioni, che ha sottolineato l’importanza di questa figura nell’assistenza all’anziano e alla persona fragile, ha preso la parola la dottoressa Antonella Nardo, giudice onorario del Tribunale di Cremona, esperta conoscitrice dell’argomento. In modo chiaro ed esemplificativo, sono state illustrate le finalità dell’amministratore di sostegno e le modalità della sua attivazione presso il tribunale. Il dottor Andrea Medagliani dell’Anffas provinciale è quindi intervenuto per dare indicazioni pratiche sulle attività e le sedi dell’associazione sul territorio, in particolare di Cremona e Casalmaggiore.

Il pubblico ha mostrato grande interesse per l’iniziativa, con interventi e domande per ottenere maggiori delucidazioni e indicazioni, sottoponendo all’attenzione dei relatori casi concreti. All’appuntamento è intervenuto anche il sindaco del Comune di Motta Baluffi, Giovanni Vacchelli, che ha sottolineato l’importanza dei momenti di informazione promossi dalla Fondazione e ha auspicato iniziative condivise per la tutela dei disabili.

La Fondazione, infatti, è da sempre attenta non soltanto al benessere dei propri ospiti ma anche al rispetto dei loro diritti e alla condivisione con i famigliari del percorso di assistenza.

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