Dosolo, auto nel fosso
Tre ragazzi salvano
37enne da annegamento
E’ andata bene a S. A., 37 anni, nota parrucchiera di Viadana, che per qualche attimo ha davvero pensato che non sarebbe riuscita a uscire dalla sua Skoda Station Wagon.
A salvarla, ed evitarle lo stesso tragico destino che qualche anno fa toccò alla madre, morta in un incidente stradale, sono stati due ragazzi, Matteo Lupi e Denis Del Bon, che hanno avuto la freddezza, la prontezza di riflessi e la forza di estrarla dal posto di guida dell’automobile, quando ormai l’acqua aveva già invaso per intero l’abitacolo. Con loro anche un altro eroe solitario, un camionista di passaggio, che ha inchiodato e ha prestato soccorso, per dileguarsi poi subito dopo che la situazione si era normalizzata.
Il fatto è accaduto attorno alle 14.20 sulla strada provinciale 57, in corrispondenza della frazione dosolese di Villastrada: S. A. stava uscendo dal paese quando ha sbandato, forse perché gli pneumatici sono finiti sull’erba verso sinistra, finendo nel fosso, peraltro pieno d’acqua: la Skoda è stata subito sommersa, anche perché è finita nel canale di bonifica a testa in giù. A quel punto una delle signore che abita nella via parallela alla provincia, via Pomella, è uscita di casa, allertata dalla frenata dell’automobile e ha agitato le braccia per chiedere aiuto.
Fortuna ha voluto che dalla provinciale sopravvenisse in quel momento Matteo Lupi, a bordo del suo mezzo da rimorchio (Lupi gestisce l’omonima carrozzeria a Dosolo). Il ragazzo ha visto l’agitazione della signora, ha inchiodato e si è precipitato sul ciglio del fossato: ad aiutarlo Denis Del Bon. “Non sentivamo alcun segno, alcun urlo” ha spiegato Lupi “e pensavamo che la conducente fosse annegata. Poi abbiamo visto alcune bolle provenire dal baule dietro la macchina e abbiamo capito che qualcuno, lì dentro, era ancora vivo. Allora siamo riusciti a forzare la portiera del sedile guidatore che poi è stato spalancata, per vincere la pressione dell’acqua, con una vanga e una zappa”.
La ragazza, sotto choc, prima di essere raggiunta dal marito e di essere trasportata con l’ambulanza all’ospedale di Guastalla, ha ammesso con un filo di voce di essersi sentita perduta: per questo probabilmente non ha urlato e non ha avuto la forza di chiedere aiuto. Quando la portiera è stata forzata, S. ha rivisto la luce e ha cominciato a farsi sentire, riuscendo così a salvarsi.
Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco di Viadana, che hanno rimosso il mezzo e hanno abbozzato l’ipotesi che a salvare la ragazza, oltre alla prontezza di riflessi dei tre “eroi per caso” fosse stata anche la formazione di una bolla d’aria nell’abitacolo, che ha consentito alla 37enne di guadagnare qualche prezioso minuto di respirazione naturale.
Impressionanti le immagini dell’auto dopo il recupero con l’apposita gru, piena di fango, erbacce e acqua: alla ragazza è davvero andata bene. Grazie al senso civico e al coraggio di tre ragazzi come tanti…
Giovanni Gardani
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